Immagini di una dolce Sicilia ....

immagini del pantano Gelsari, accanto alla foce del fiume San Leonardo.
Il fiume San Leonardo divide le province di Catania e Siracusa.
La zona è vicinissima a Lentini













Lentini e il suo .... pantano



Commenti

  1. Le “fantastorie” pubblicate nel WEB senza neanche verificarne la fondatezza e che poco hanno a che fare con la reale situazione delle aree in oggetto continuano a provocare sofferenza alle famiglie residenti e/o proprietarie, agricoltori, allevatori ed operatori economici che da un cinquantennio abitano ed operano nel comprensorio urbano ed agricolo che si estende da Vaccarizzo ad Agnone.
    CONTINUO a chiedere agli autori dei vari articoli di pubblicare anche le DATE delle foto e di NON indicare illegittimamente come “aree interessanti dal punto di vista naturalistico” quelle zone duramente colpite degli eventi calamitosi quali le piogge alluvionali dal 9 al 12 marzo 2012, dal ciclone denominato Athos e della conseguente esondazione, per rottura degli argini, del torrente San Damiano (si veda anche la Conferenza dei Servizi del Prefetto di Siracusa ed il Decreto di Delimitazione dei danni del ciclone Athos datato 18 Ott. 2012 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 254 del 30 Ottobre 2012).
    Nella qualità di Presidente del Comitato Civico “Gelsari-SanLeonardo & Vaccarizzo”, essendo al corrente e documentato dei fatti, INFORMO che i comprensori menzionati NON sono “zone umide” ed i pantani SONO invece “EX pantani”, NON si può ignorare o fingere di ignorare “80 anni Bonifica” ed il conseguente processo di civilizzazione del territorio.
    Francesco Sorge (f.sorge@tiscali.it)
    Presidente Comitato "Gelsari-SanLeonardo & S.Demetrio-Vaccarizzo"

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  2. Egregio signor Sorge, le foto in effetti, le ho scattate il 12 o il 13 marzo 2012. Capisco gli enormi e gravosi disagi. La zona fotografata è ad un passo da Lentini (dove abito). La data che compare sopra il mio post è : 14 marzo 2012, ripeto, gli scatti sono stati fatti uno o due giorni prima.
    Passavo per caso,e, non ho potuto fare a meno di ammirare l'effettiva bellezza del panorama, non dimenticando i disagi
    ..... Quel giorno non pioveva. Il mio post non vuol essere una fantastoria ..... è una realtà. Inutile dire i disagi, disagi che, molte volte sono gli stessi uomini a crearli. La ringrazio della visita fatta al mio blog. Rosaria

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  3. Gentile S.ra Rosaria Privitera, casualmente, oggi, ho letto il Suo commento. Mi permetta di "incollare" il testo di una mia nota trasmessa e pubblicata da diversi giornali tra cui La Sicilia:-
    Prima parte:
    Attorno agli anni ‘30 quando, a seguito dell’avvento della “malaria” che colpì i comprensori dei pantani di Lentini e di Gelsari, venne deciso di progettare e costruire due grandi opere idrauliche di bonifica che potessero portare alla salubrità la vastissima area e si potesse al contempo dare la possibilità di rendere abitabili e coltivabili i terreni dei territori in questione. I progetti e le imponenti opere di bonifica prevedevano la realizzazione di un complesso sistema di canali di sgrondo per convogliare le acque stagnanti nel fiume San Leonardo mantenendo così il “livello idrogeologico di sicurezza” ed il “franco di coltivazione” (spessore minimo dello strato superficiale del terreno libero da acqua di percolazione). Durante gli anni ‘50 l’impianto di Bonifica veniva potenziato con l’installazione di due imponenti gruppi Idrovori di sollevamento; uno a nord e l’altro a sud del fiume San Leonardo, nelle aree oggetto di bonifica.
    Il Consorzio di Bonifica del Pantano di Lentini (poi assorbito dal Consorzio di Bonifica Lago di Lentini) adesso “Consorzio di Bonifica 10–SR”, patrocinato dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, ad oggi, gestisce il sistema di eliminazione delle acque in eccesso ed è responsabile dell’organizzazione e mantenimento della bonifica come mezzo permanente di difesa, conservazione, valorizzazione e tutela del suolo, di utilizzazione e tutela delle acque e di salvaguardia dell’ambiente. Il funzionamento dei 2 Impianti Idrovori assicurò così la bonifica totale della vasta zona creando e mantenendo negli anni le condizioni ottimali per garantire la “incolumità pubblica, privata e dei beni giuridici primari costituzionalmente garantiti oltre alla sicurezza per la salute pubblica ed ambientale” all’esteso territorio abitativo ed alle vastissime aree agricole e terreni da pascolo; aree che in tutti questi anni hanno portato non solo beneficio agli agricoltori, agli allevatori, agli abitanti ed agli operatori commerciali ma e soprattutto “soldi” per “tasse e balzelli” alle Pubbliche Amministrazioni.
    Segue.....

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  4. Seconda Parte:
    Purtroppo, la reiterata assenza di sorveglianza e l’abbandono dei siti da parte del Consorzio di Bonifica 10-SR, durante l’ultimo decennio, ha causato una serie incredibile di furti, danneggiamenti e la totale distruzione di una delle stazioni di pompaggio, l’Ente Preposto e l’Assessorato da cui esso dipende si sono, per anni, disinteressati all'immediato ripristino del sito e questa “latitanza” ha causato il gravissimo dissesto Idrogeologico che ha mandato in tilt l’intero sistema di Bonifica nei suddetti comprensori. In questo lungo e triste periodo, il Comitato Civico “Gelsari - San Leonardo” costituitosi all’uopo riunendo le Associazioni di Residenti e Proprietari assieme agli Operatori Commerciali, Agricoltori ed Allevatori, ha iniziato la battaglia denunciando penalmente alla Procura della Repubblica di Siracusa, la grave “omissione e sospensione di Pubblico Servizio” ed inoltrando Istanze ai Prefetti, ai Sindaci, alle Province ed alla Regione Sicilia affinché si adottassero gli opportuni provvedimenti per garantire il ripristino, l’attivazione e l’operatività delle Idrovore dei Comprensori di Bonifica di Lentini e di Gelsari. Grazie quindi alla perseverante presenza della popolazione residente che con le loro battaglie Legali, Interrogazioni Parlamentari e tante manifestazioni di vario tipo hanno ottenuto il ripristino degli Impianti di Bonifica scongiurando così il ripetersi di ulteriori dissesti Idrogeologici, garantendo il corretto funzionamento delle vasche biologiche Imhoff ed anche il franco di coltivazione per gli agricoltori.
    L’avvento degli ultimi eventi calamitosi quali le piogge alluvionali dal 9 al 12 marzo 2012, dal ciclone denominato Athos e della conseguente esondazione, per rottura degli argini, del torrente San Damiano ha causato l’allagamento persistentemente delle contrade di Gelsari, San Leonardo e Vaccarizzo. La decennale carenza di manutenzione e pulizia dei canali di sgrondo ha frenato enormemente il deflusso delle acque e, giacché i lavori di ripristino degli impianti Idrovori consortili non erano ancora ultimati, si manifestava un nuovo gravissimo dissesto Idrogeologico che ha colpito duramente gli abitanti, gli operatori agricoli e commerciali della zona.
    Paradossalmente, intanto che, “finalmente”, l’Assessorato competente con un intervento in “extremis” ha permesso la ristrutturazione dei siti Idrovori, un dirigente dell’altro Assessorato della “stessa” Regione Sicilia, con un incredibile decreto (D.D.G. n.416 / 2012), “impone” al Consorzio di Bonifica 10-SR di “garantire un livello minimo delle acque tale da consentire la presenza della fauna stanziale e migratoria”. In pratica, si chiede al Consorzio di provvedere e garantire l’allagamento permanente dei terreni riportandoli così allo stato asfittico e malarico originale... altro che “Territorio e Ambiente”, si è rischiato di innescare una vera “bomba ecologica”. Ignorare o far finta di ignorare che questo vasto comprensorio densamente abitato “è” mancante delle reti fognarie e che “senza” la funzionalità degli impianti Idrovori di Bonifica, si creerebbe “un’enorme camera a gas ed estesi acquitrini velenosi” per la natura, per gli uomini, per l’agricoltura, per gli animali e per l’ambiente in genere.
    Segue.....

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  5. Terza parte:
    Questa “folle idea”, qualora attuata, pregiudicherebbe indubbiamente il futuro dei notevoli insediamenti -vecchi e nuovi- ricadenti nei territori già da oltre mezzo secolo Bonificati dai due Impianti Idrovori. Il decreto D.D.G. n.416 “ordina” un vincolo di tipo “bolscevico” in quanto contraddittorio, politicamente viziato, disumano e, soprattutto, tecnicamente impraticabile oltre che in pieno contrasto con decine di leggi, decreti e vincoli preesistenti ed in corso di validità. Per tutti questi motivi, abbiamo subito inviato le giuste Istanze agli Organi Istituzionali di Competenza (Prefetture e Comuni) chiedendo di adottare gli opportuni provvedimenti contingibili ed urgenti per garantire l’attivazione e l’operatività delle Idrovore a garanzia della sicurezza e salubrità dei luoghi in conformità con quanto descritto dallo stesso vigente Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) del Bacino Idrografico del Fiume San Leonardo (SR) ma, visto che le “Istituzioni” locali non rispondevano adeguatamente, noi tutti, Operatori Commerciali ed Agricoli insediati nella zona e le migliaia famiglie abitanti e residenti, ci siamo rivolti al TAR di Catania per richiedere tutela avverso il D.D.G. n°416 del 23.07.12, ritenuto illegittimo e gravemente lesivo dei propri diritti. Sono stati, cosi, promossi i ricorsi nn. 2459 - 2460 - 2461 - 2462 del 2012 con i quali si denunciano le decine di LEGGI VIOLATE & L’ECCESSO DI POTERE per manifesta contraddittorietà dell'azione amministrativa in relazione alla presunta compatibilità del vincolo con la sicurezza dei luoghi abitati. In “accoglimento” dei richiamati motivi di ricorso, il TAR Catania ha dapprima concesso, con i Decreti nn. 965/12 - 966/12 - 968/12 e 969/12 R.P.Caut., la tutela cautelare interinale ex art.56 c.p.a. disponendo la riattivazione del sistema di pompaggio garantito dalle pompe Idrovore, ed ha successivamente confermato le proprie statuizioni con le Ordinanze Cautelari nn. 1003/12 - ¬1004/12 - 1005/12 - 1006/12 R.P.Caut..

    Noi che davvero rispettiamo la natura pensiamo che intere specie animali esistite per milioni di anni siano scomparse non perché l'uomo le abbia distrutte ma proprio per “permettere all'uomo di esistere quindi… la natura in funzione dell'uomo”, gli animali vivono istintivamente la loro dipendenza dalla natura e non la mettono certo in discussione. Gli uomini dovrebbero concentrare i loro sforzi più verso la salvaguardia della propria specie e del loro rapporto con la natura invece che verso la modificazione artificiosa e forzata delle caratteristiche dei luoghi già da tempo mitigati ad habitat umano popolato ed urbanizzato per farne a tutti i costi “ambiente innaturale” per la fauna (come avvenuto per l’oasi del Simeto), restituendo così all’originale stato asfittico e malarico il territorio vanificando 80 anni di progresso ambientale, civile e sociale.

    Grazie per l'attenzione,
    Francesco Sorge (f.sorge@tiscali.it)
    Presidente Comitato "Gelsari-SanLeonardo & S.Demetrio-Vaccarizzo"

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  6. BASTEREBBE SMETTERE DI FINANZIARE QUESTI NULLAFACENTI DI LEGAMBIENTE PER VEDERE RISORGERE LA NOSTRA SICILIA.

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  7. facile a dirsi ... difficile a farsi ... E' importante tutelare l'ambiente, amarlo, rispettarlo ... Cosa che i più non sanno e non vogliono fare ..... E' anche importante mettere tutto nella giusta cornice.

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