Carmela

Carmela osserva pensierosa la campagna. Sulla sua testa le nuvole si rincorrono. Accanto a lei, il gatto nerone, ronfa beatamente. Carmela rivede la bimba di un tempo. Una bimba timida, curiosa, paurosa, con le trecce rosse e le lentiggini in viso. Un ricordo persiste nella memoria. Il ricordo della bimba seduta sulla scala esterna della casa, la sua casa. La casa che amava tanto. C'è un grande cortile e un grande portone. Il portone è chiuso, nel cortile, i grandi parlottano..... Improvvisamente la bimba si alza e urla... Tutti si girano a guardarla. Lei, con la manina bianca indica qualcosa.... Da sotto il portone si fa strada una strana figura. Una testa grande quanto una palla. I grandi si girano e scoppiano a ridere..... Povera bimba, ci resta male. Una folata di vento scuote Carmela. E' stato un sogno? Era un sogno? Che strano ricordo. Un ricordo che l'ossessiona, non ha mai capito. Son tante le cose che non ha capito. La bimba è cresciuta, le trecce son sparite, le lentiggini no.... Adesso è grande. Adesso è sola, anche nerone non c'è più. E' sola in una immensa stanza. Una stanza con la finestra che guarda la campagna. Vive da reclusa; al mattino si sveglia presto. Non vede nessuno, non parla con nessuno.... Passa molto tempo alla finestra. La finestra è diventata il suo mondo. Un mondo tra il reale e l'immaginario. Il suo mondo.... Il mondo di Carmela.

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