Perdono

Cara Madre Terra, voglio chiederti perdono a nome di tutti. Magari a qualcuno non importa ma, io sto male vedendo come vieni devastata. Vivo in armonia con te, godo dei tuoi colori, dei tuoi profumi. Mi piace l'azzurro del cielo, mi piace tutto quello che mi doni. Nel mio piccolo ho cercato e, continuo a cercare, di fare del mio meglio per proteggerti ma.... guardandomi attorno vedo solo fallimento. L'uomo credendosi padrone e non custode, ti ha violata. Ti ha inquinata. Ti sta uccidendo. L'uomo non ha saputo ESSERE UOMO. E' peggio degli animali. Non sa unire cuore e ragione. Continua a inquinare e inquinare..... Che eredità lasciamo alle generazioni future?!
Chino il capo e ti chiedo PERDONO. Perdonami se non so fare di più....

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Martino nacque nel 316 o 317 nella provincia romana della Pannonia, l'odierna Ungheria. Il padre, militare, chiamò il figlio Martino, cioè piccolo Marte, in onore del dio della guerra. Ancora bambino Martino giunse coi genitori a Pavia, dove suo padre era stato destinato, ed in questa città fu allevato. Proprio a Pavia, Martino chiese di essere ammesso al catecumenato, ma, come ogni figlio di veterano aveva una carriera già trattata: l'esercito. A soli 15 anni fu obbligato al giuramento militare dal padre, irritato dalla ripugnanza del figlio per la professione delle armi e della sua inclinazione verso la vita del Monaco cristiano. Così Martino si preparò alla carriera delle armi e fu in breve promosso al grado di "circitor". Il compito delle "circitor" era la ronda di notte e l'ispezione dei posti di guardia. Durante una di queste ronde, Martino incontrò, nel cuore dell'inverno, un povero seminudo e, non avendo più denari, prese la spada, tagliò in
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