Tita

Dopo una notte insonne, dopo tanto pensare e pensare, Tita, decide di alzarsi. Era stanca... Si sentiva oppressa, in ansia. Va in bagno, si infila sotto la doccia. Il getto dell'acqua la rilassa. Non si sentiva sconfitta, non si sentiva nemmeno una vincitrice: pensava di aver ragione, aveva tanta strada davanti e tanti progetti da realizzare. Lavorava alla biblioteca, prestava libri e riceveva quelli prestati. Attorno a lei vedeva visi sorridenti. Tanta gente le girava intorno.Chissà se qualcuno aveva lo stesso suo problema. Aveva voglia di parlare ma.... Parlare perché?! Cosa sarebbe cambiato?! Nulla. Il problema era suo. Esce dalla doccia, con calma si veste... Va in cucina, si prepara il caffè. Oggi non andrà a lavorare, ha chiesto un giorno. Controlla l'orologio. E' ora di andare. Per strada è accolta da un fiume umano. Visi tirati, visi sorridenti, visi chiusi, accigliati.... Chissà se è felice la gente. Cammina e osserva il cielo, annusa l'aria. Arriva in via dei Cappuccini, cerca.Cerca una targa di ottone con il nome di un avvocato, lo trova.Suona, il portone si apre. Sale la lunga scala di marmo bianco, si ferma... Riprende a salire.Entra in un grande appartamento, la riceve una giovane segretaria. Dopo un poco viene ricevuta dal grande avvocato, è una donna.
Dopo un pò Tita è nuovamente per strada. Cammina, cammina chiusa nel suo dolore. Non sa cosa fare, non sa dove andare.... Ha tanti progetti da realizzare ma... Ha tante cose da fare ma... Ha tanta voglia di vivere, vivere in pace, ma.... Come si fa?! Quel problema l'assilla, la tormenta, le toglie il respiro. Cammina senza una meta, la strada la guida. La gente le passa accanto indifferente. Il problema... Cosa è mai un problema? La gente ha tanti problemi, come li vive? Povera Tita. Tita e il suo problema vanno.... Vanno dove li porta la vita.

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