Quasimodo salvatore

Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera






UOMO DEL MIO TEMPO.

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Commenti

  1. CIAOO!!!
    Volevo chiederti un favore:
    Nel mio blog dei premi ho postato una bellissima poesia di una nuova amica Argentina, e da poco nel blog , le farebbe piacere conoscere tante amiche Italiane ( essendo lei di origine Italiana)
    Insomma! se le vuoi farle visita
    la farai felice .
    Ora passo parola grazie
    UN BACIO lINA

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