Federico II di Svevia e Costanza d'Altavilla

Avete letto il libro "La sposa Normanna"??.....
Libro storico un pò troppo romanzato....




























Federico II di Svevia anche noto come lo "Stupor Mundi" (Jesi, 26 dicembre 1194 - Castel Fiorentino, presso Lucera, 13 dicembre 1250) fu discendente della famiglia degli Hohenstaufen, fu re di Germania, d'Italia e di Borgogna. Fu imperatore del Sacro Romano Impero dalla sua incoronazione papale nel 1220 fino alla sua morte. Il suo titolo originale fu re di Sicilia, che ottenne come suo nonno Federico I Barbarossa dal 1198 alla sua morte.






















I suoi altri titoli, avuti nel corso della sua vita, furono re di Cipro e re di Gerusalemme in virtù del suo matrimonio e della sua partecipazione alle Crociate. Passò la maggior parte della sua vita in Sicilia con sua madre, Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II di Sicilia. Il suo impero fu frequentemente in guerra con la Stato Pontificio, in modo da essere scomunicato per ben due volte. Il papa Gregorio IX lo nominò l’“Anticristo”. Dopo la sua morte l'idea della sua seconda venuta dove avrebbe governato la Germania per 1000 anni fu probabilmente in parte dovuta a questo riconoscimento da parte del papa Gregorio IX. Fu conosciuto nel suo tempo come “Stupor Mundi” “Stupore del Mondo”, e si disse che parlasse nove lingue, in un momento in cui alcuni monarchi e nobili non erano in grado di scrivere affatto. Federico II fu un re molto moderno per il suo tempo, conoscendo molto bene sia la scienza che le arti. Fu mecenate della scuola siciliana della poesia. La sua corte reale a Palermo, dal 1220 alla sua morte, fece uso per la prima volta di una forma letteraria di una lingua Italo-Romanzesca, siciliana. La scuola e la relativa poesia furono ben note a Dante ed ai suoi pari che ebbero un'influenza significativa sulla forma letteraria di che cosa doveva finalmente diventare l'italiano moderno.
















Federico II fondò l'università di Napoli nel 1224. Federico II nacque a Jesi, vicino ad Ancona, fu figlio dell’imperatore Enrico VI. Alcune cronache del tempo dissero che sua madre Costanza d’Altavilla che aveva 40 anni al momento di partorire, diede alla luce Federico II in uno spazio pubblico per levare ogni dubbio sulla sua origine.

Federico II fu battezzato ad Assisi. Nel 1196 a Francoforte sul Meno il bambino Federico fu scelto per diventare re dei tedeschi. I suoi diritti in Germania furono reclamati dal fratello di Enrico VI, Filippo di Svevia e da Ottone IV. Alla morte di suo padre Enrico VI nel 1197, Federico II che aveva tre anni stava viaggiando dall’Italia verso la Germania, quando la notizia raggiunse il capo della sua guardia, Corrado di Spoleto. Corrado di Spoleto riportò frettolosamente di nuovo Federico II a sua madre Costanza d’Altavilla a Palermo.














Dopo la morte di Costanza d’Altavilla nel 1198, il papa Innocenzo III riuscì ad avere la tutela di Federico II fino a quando non avesse avuto l’età per regnare. Federico II fu incoronato re di Sicilia il 17 maggio 1198.

Nel mese di settembre del 1211 alla dieta di Norimberga Federico II fu scelto come re tedesco da una fazione ribelle sostenuta da papa Innocenzo III, che aveva scomunicato Ottone IV di Brunswick; la scelta fu rinnovata nel 1212 e il 9 dicembre 1212 fu incoronato a Magonza; un’altra cerimonia d’incoronazione avvenne nel 1215. L'autorità di Federico II in Germania rimase inconsistente e fu riconosciuto soltanto nel Sud della Germania. Nel Nord della Germania, dove si trovavano i Guelfi tedeschi, Ottone IV di Brunswick continuò a tenere le redini del regno e dell’Impero malgrado la scomunica. Ma la sconfitta militare decisiva di Ottone IV di Brunswick a Bouvines lo costrinse a ritirarsi presso le terre ereditarie dei Guelfi, in cui morì nel 1218. I principi tedeschi, sostenuti da Innocenzo III, scelsero allora Federico II come re di Germania nel 1215, ed il papa lo incoronò re ad Aquisgrana il 23 luglio 1215.
















Federico II dopo altri cinque anni di ulteriori trattative con Innocenzo III e Onorio III, che divenne papa dopo la morte di Innocenzo III nel 1216, fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero il 22 novembre 1220 a Roma.













Nello stesso periodo prese il titolo di re dei Romani. Diversamente dalla maggior parte degli imperatori del Sacro Romano Impero, Federico II trascorse poco tempo della sua vita in Germania. Dopo la sua incoronazione del 1220, rimase nel regno di Sicilia o partecipò alla crociata fino al 1236, quando fece il suo ultimo viaggio in Germania. Federico II tornò in Italia nel 1237 e vi rimase per i tredici anni restanti della sua vita, rappresentato in Germania da suo figlio Corrado IV. Federico II nel regno di Sicilia, fece delle leggi sulla riforma iniziate nell’Assise di Ariano nel 1140 da suo nonno Ruggero II di Sicilia. La sua iniziativa in questo senso fu visibile fin dall’Assise di Capua del 1220 ma giunse a buon fine nella sua promulgazione nella Costituzione di Melfi del 1231, conosciuta anche come “Liber Augustalis”, una collezione di leggi per il suo regno che fu notevole per il periodo in cui furono fatte, e che furono una fonte di ispirazione per lungo tempo. Rese il regno della Sicilia una monarchia assolutista e con relative piccole modifiche, il “Liber Augustalis” rimase la base della legge siciliana fino al 1819. Durante questo periodo, inoltre fece costruire Castel del Monte (Andria) e nel 1224 fece costruire l'università di Napoli, ora denominata Federico II, che rimase il solo Ateneo del Sud Italia per secoli.

Quando fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero, Federico II promise di andare alla crociata. Mentre si stava preparando per andare alla crociata, Federico II nel 1225 sposò Jolanda di Brienne regina di Gerusalemme e immediatamente prese il controllo del regno al posto di Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme e reggente dell'Impero Latino d'Oriente.















Tuttavia nel 1227 Federico II fu scomunicato da papa Gregorio IX in quanto non onorò l’impegno preso nel partecipare alla crociata, forse a causa di un’epidemia che fece ammalare egli stesso. Molti cronisti contemporanei dubitarono della sincerità della malattia di Federico II, scrivendo che ritardò i preparativi per la crociata deliberatamente per motivi egoistici; e questo atteggiamento in parte fu spiegato dalla loro posizione a favore del Papa.
Roger di Wendover, un cronista del tempo, scrisse “che andò verso il mar Mediterraneo e si imbarcò su una piccola nave; ma dopo aver finto di dirigersi verso la Terra Santa per tre giorni, disse che fu fermato da una malattia improvvisa... che questo comportamento dell'imperatore arrecò molto disonore all’intera crociata”. Finalmente Federico II intraprese la Sesta Crociata il seguente anno (1228), che fu presa dal papa Gregorio IX come una provocazione con conseguente seconda scomunica.












Federico II non tentò di prendere Gerusalemme con la forza delle armi. Invece, negoziò la restituzione di Gerusalemme, di Nazareth e di Bethlehem al regno con il sultano Al-Malik al-Kamil, il regnante Ayyubida della regione, che era in crisi con i suoi parenti della Siria e della Mesopotamia e non era interessato a partecipare ad una possibile guerra con loro e una con Federico II. La crociata si concluse con una tregua e il 18 marzo 1229 Federico II fu incoronato re di Gerusalemme, anche se questo fu tecnicamente improprio, poiché sua moglie Jolanda di Brienne, morì nel frattempo, lasciando il loro figlio Corrado IV come erede legittimo al regno. Ulteriori tentativi di Federico II di avere delle mire sopra il regno di Gerusalemme furono contrastati dalla resistenza dei baroni, condotti da Giovanni di Ibelin, signore di Beirut. Nel 1230, Federico fu costretto a lasciare Acri, e nel 1244 Gerusalemme che fu persa ancora una volta a causa di una nuova offensiva musulmana. La vittoria diplomatica di Federico II nel continuare la crociata e recuperare Gerusalemme, malgrado fosse stato scomunicato da papa Gregorio IX, gli portò grande prestigio in alcuni regni europei. Anche se nel 1231 papa Gregorio IX scomunicò Federico II nella pace di San Germano, questa decisione fu presa per una varietà di motivi relativi alla situazione politica in Europa. Della Sesta Crociata di Federico II, Filippo di Novara, un cronista del periodo, scrisse "l'imperatore ha lasciato Acri (dopo la conclusione della tregua); odiato…". In generale il successo della Sesta Crociata, dopo i fallimenti della Quarta e Quinta Crociata, fu influenzato avversamente dal modo in cui Federico II effettuò le trattative senza il supporto della Chiesa.
Molti frati francescani, sostennero Federico II pensando che potesse liberare la Chiesa dalle false ricchezze e dal Clero. Contro la scomunica, i preti delle sue terre condannarono papa Gregorio IX, i sacramenti assistiti e le assoluzioni. Il fratello Arnold di Svevia affermò la “Seconda Venuta” di Federico II nel 1260.
Federico II allora avrebbe confiscato le ricchezze di Roma e le avrebbe distribuite fra i poveri.

La guerra contro il Papa e i Guelfi Italiani

Nel 1231, Enrico VII figlio di Federico II e della prima moglie Costanza di Aragona si alleò con la Lega Lombarda contro suo padre. Enrico VII fu incarcerato nel 1235 e sostituito nel suo titolo reale dal suo fratello Corrado IV, già re di Gerusalemme. Federico II vinse una battaglia decisiva a Cortenuova contro la Lega Lombarda nel 1237. Federico II celebrò questa battaglia con un trionfo a Cremona nel modo di un antico imperatore romano, con la cattura del “carroccio” (in seguito mandato al Comune di Roma) e un elefante. Federico II rifiutò la pace anche con Milano che aveva inviato una grande somma di soldi.
Questa richiesta di resa totale stimolò ulteriormente la resistenza di Milano, di Brescia, Bologna e di Piacenza e nel mese di ottobre del 1238 Federico II fu costretto ad affrontare la Lega Lombarda nella battaglia di Brescia, nel corso della quale i suoi nemici provarono senza successo a fermarlo. Federico II ricevette la notizia della sua scomunica da Gregorio IX nei primi mesi del 1239 mentre la sua corte era a Padova. L'imperatore Federico II rispose espellendo i Francescani ed i preti dalla Lombardia e scegliendo suo figlio Enzo di Sardegna come vicario imperiale per l'Italia del Nord. Enzo di Sardegna ben presto prese la Romagna, le Marche ed il Ducato di Spoleto, nominalmente facente parte dello Stato Pontificio. Federico II gli annunciò che doveva distruggere la Repubblica di Venezia, che aveva mandato alcune navi contro la Sicilia. Nel dicembre di quell'anno Federico II marciò verso la Toscana, prese trionfalmente Foligno e Viterbo, da dove mirò alla conquista di Roma, per ristabilire lo splendore dell’antico Impero. Queste campagne militari risultarono inefficaci, e Federico II si ritirò nel Sud dell’Italia saccheggiando Benevento (un possesso papale). Le trattative di pace non ebbero buon esito.
Nel frattempo la città Ghibellina di Ferrara cadde e Federico II andò verso il Nord ad attaccare Ravenna e, dopo una lunga battaglia, Faenza. La gente di Forlì (che mantenne la relativa posizione di Ghibellini anche dopo la caduta degli Hohenstaufen) offrì il loro leale aiuto durante la presa di Ravenna; e come segno di ringraziamento, Federico II fece assegnare allo stemma comunale l’aquila degli Hohenstaufen, insieme ad altri privilegi.





In realtà Costanza d'Altavilla non prese mai il velo, anche se fu allevata in convento, e condusse una vita molto ritirata fino a quando le necessità di Stato la riportarono alla ribalta.

Morto il marito nel 1197, Costanza d'Altavilla assunse la reggenza per il figlio, ma, sentendosi vicina alla morte, già l'anno successivo, con grande intelligenza politica, pose il figlio di soli quattro anni sotto la tutela del papa Innocenzo III.
Con la maturità politica di Federico II e la sua ferma avversione al potere temporale della Chiesa, il partito guelfo, per avvalorare l'identificazione dell'imperatore con l'Anticristo, diffuse la leggenda della giovanile monacazione forzata di Costanza d'Altavilla, in vecchiaia poi tratta, sempre con la forza, dal convento, per sposare il figlio del Barbarossa e generare Federico II, figlio, contro ogni legge morale e naturale, di una monaca e di una vecchia.



Costanza d'Altavilla

di Angelo Gambella



Spesso le madri dei personaggi anche illustri, grandissimi, sono trascurate dalla storiografia: una sorta di odioso antifemminismo scientifico? Non diremmo: certo una dimenticanza grave, che può impedire la comprensione di taluni fatti che traggono origine nell’infanzia e che, specie nel Medio Evo, contavano molto, più di oggi.

È questo il caso di Costanza, la madre di Federico II: una donna molto interessante, della quale riteniamo indispensabile farne un cenno.

Costanza Hauteville — Altavilla, figlia di Ruggero II primo re di Sicilia e di Beatrice di Rethel, nasce forse a Palermo nel 1154, l'anno della morte di suo padre; e trascorre l'adolescenza negli ambienti della multietnica Corte siciliana.

All'età di 12 anni vede una donna, la regina Margherita, succedere a suo fratello Guglielmo I come tutrice del piccolo Guglielmo II. Fino al raggiungimento della maggiore età del secondo Guglielmo (1171) è dunque una donna a reggere il regno normanno, e già in precedenza una Altavilla, Matilde sorella di Ruggero, aveva recitato un ruolo importante nella storia del Sud, essendo, forse inconsciamente, causa non secondaria della dura guerra civile fra il fratello e il marito Rainulfo.



Il matrimonio di Costanza d'Altavilla con Enrico di Svevia, miniatura tratta dal codice Chigi.



In altra occasione abbiamo visto come sia stato determinante il matrimonio di Costanza con Enrico VI — figlio primogenito di Federico I Barbarossa — per l'acquisizione dell'Italia meridionale da parte della Casa sveva. Se nel 1186 non si fosse celebrato questo matrimonio o se Guglielmo II avesse avuto un erede, l’Impero germanico non avrebbe messo le mani sul Regno. Evidentemente, negli ambienti di corte, questo importante intreccio dinastico fu visto nell'ottica di dare comunque un erede normanno al trono di Sicilia.



Della giovane Costanza si sa poco. I documenti superstiti non sono sufficienti a delinearne la figura, che fu certamente quella di una donna "laica", se così si può dire, non avviata alla vita monastica, come vuole una leggenda ripresa da Dante (Paradiso, III). Morto Guglielmo (1189) senza eredi diretti, Costanza si ritrova a governare la Sicilia con il marito Enrico. Deve subito affrontare le rivendicazioni dei baroni che avevano eletto nel regno il nipote naturale Tancredi di Lecce. Qui vediamo Costanza protagonista della lotta, tanto da dover affrontare la prigionia a Salerno.

Costanza, incoronata imperatrice del Sacro Romano Impero a Roma nel 1191, complice l'affermazione di Enrico VI e la nascita di Federico a Jesi nel 1194, può finalmente tornare a Palermo come madre e regina di Sicilia.

Quando muore Enrico VI, nel 1197, è Costanza a governare il regno, e riesce a controllarlo nonostante le forti tensioni fra i tedeschi, posti dal marito nei punti chiave dello stato, ed i funzionari normanni.

Prima di morire, l'anno successivo, Costanza lascia tutore del figlio papa Innocenzo III. Con questa mossa, ella assicura la sopravvivenza del figlio e la sua folgorante carriera nel regno di Sicilia e nell'Impero.

Copyright ©2002 Angelo Gambella

Chi vuole approfondire l'argomento Normanni può visitare il sito :

I Normanni del Sud

Sottofondo: Anonimo, Corrento. Seq. J.Feliz.

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