LENTINI E IL SUO TRISTE PRIMATO DI MORTI PER LEUCEMIA.....NON RESTATE INDIFFERENTI

Il libroIll.mi Sigg. Procuratori della Repubblica,

ho ricevuto incarico dall’Associazione “Manuela-Michele” per bambini leucemici di Lentini, in persona del suo Presidente pro-tempore Sig.ra Cardillo Lucia in Laezza, di predisporre un atto di denuncia che stimoli le LL.SS.ILL.ME all’avvio di una indagine giudiziaria allo scopo di accertare e reprimere comportamenti dolosi o colposi connessi con il fenomeno dello sconsiderato aumento di casi di leucemia, soprattutto infantile, che si registra nel territorio di Lentini e paesi limitrofi da almeno un ventennio.

Consapevole della attenzione che Codesta Procura ha rivolto, da diversi anni, alla repressione dei reati c.d. ambientali e nella convinzione che i timori nutriti dall’Associazione Manuela - Michele circa la concreta possibilità che i numerosissimi casi di leucemia possano essere causati dalla commissione di reati contro l’ambiente siano fondati, mi determino, anche quale socio sostenitore della predetta Associazione (della quale condivido gli scopi e le finalità), a sottoporre alla Vostra Autorevole attenzione le seguenti considerazioni che traggono spunto dall’approfondimento di alcune vicende che si sono verificate nel territorio di Lentini nell’arco dell’ultimo ventennio.

A Lentini, in Sicilia, si muore di morte naturale come in ogni altra parte del mondo. Ma, a Lentini, in Sicilia, i bambini soprattutto, muoiono di leucemia più che in ogni altra parte d’Italia. E’ questo il dato, tragico ed inquietante, che si ricava dall’Atlante delle mortalità per tumori e per patologie cronico degenerative in provincia di Siracusa istituito nel 1995 a cura del Registro Territoriale di Patologia dell’ASL 8 di Siracusa sotto l’egida della Provincia Regionale di Siracusa e dell’Istituto di Igiene dell’Università degli Studi di Catania.

“In provincia di Siracusa si è osservato, negli ultimi anni, un aumento della mortalità per leucemia nel sesso maschile ed un andamento stazionario in quello femminile. Rispetto al quinquennio 95-99, estendendo l’osservazione ad 8 anni (95-2002) i TSI (Tassi Standardizzati sulla popolazione Italiana) provinciali si attestano intorno a quelli regionali e nazionali, ad eccezione del Distretto di Lentini dove si osservano TSI di gran lunga maggiori rispetto a quelli nazionali e regionali e RSM (Rapporto Standardizzato di Mortalità) dotati di significativa statistica in entrambi i sessi. [ ] Nell’ultimo triennio (99-2002) si è osservato un forte trend in crescita a Lentini tra i maschi.[ ]”

Questo dato, per quanto ci è dato sapere, nell’ultimo periodo di osservazione (2003-2004) non solo si è consolidato, ma è cresciuto e sembra ineluttabilmente destinato a crescere. Siamo, dunque, consapevoli che a Lentini, più che in ogni altra parte della Regione e della Nazione, si muore per leucemia e lo siamo, sconsolatamente, da molto, troppo tempo.

Nel mese di Marzo 1991, il drammatico fenomeno aveva spinto alcuni cittadini di Lentini a dar vita all’Associazione “Manuela-Michele per bambini leucemici” , che accoglie – per la maggior parte - genitori di bambini morti per leucemia, con lo scopo di stimolare gli organi competenti all’avvio di una indagine conoscitiva sulle cause del fenomeno stesso.

Nell’ottobre del 1994, il Ministero della Sanità e dell’Ambiente era stato interessato dall’On. Puccio Forestiere con una interpellanza parlamentare che denunciava la forte crescita delle mortalità per patologie tumorali nella zona nord della provincia di Siracusa e, in particolare, di quelle per leucemia nella zona del triangolo Lentini – Carlentini - Francofonte. Negli anni successivi, diversi organi di stampa nazionali e locali hanno mantenuto viva l’attenzione sul singolare e nefasto fenomeno. Nulla, però, è cambiato. Anzi. A Lentini si continua a morire per leucemia più che in ogni altra parte dell’Italia.

Ma che cos’è la leucemia e quali sono le cause che la scatenano?


La leucemia linfatica acuta esiste in varie forme ed è quella dove si sono registrati i minori progressi terapeutici; quella cronica, invece, registra 1200 casi annui. La leucemia mieloide acuta registra 8 nuovi casi l`anno per 1.000.000 di bambini di età inferiore a 15 anni. Regredisce facilmente nel 75% dei casi, in seguito alla terapia d`urto iniziale. In Italia il numero di nuovi casi di leucemia mieloide cronica è di 600 all`anno con un picco in età adolescenziale.

“In tutto il mondo l`incidenza della leucemia nelle sue varie espressioni cliniche è in continuo aumento. L`Italia, tra l`altro, nell`ambito dei paesi occidentali, vanta il poco invidiabile primo posto nell`incidenza della malattia con 10-12 nuovi casi all`anno ogni 100.000 abitanti.>>

Ma quali i principali fattori di rischio?

>. La zona dove precipitò l’aereo americano venne transennata e, per almeno una quarantina di giorni, la SS 194 che collega Catania a Ragusa, fu interdetta al traffico veicolare.

Un altro incidente aereo, del quale però abbiamo solo scarne notizie, si verificò nel Giugno del 1985. Un aereo dell’aviazione americana, in volo verso la base di Sigonella, perse quota sui cieli di Lentini. Il pilota riuscì ad evitare l’abitato, dirigendosi in campagna. L’aereo si schiantò al suolo e i militari che si trovavano a bordo persero la vita. L’area rimase invalicabile, per diversi mesi, fino a quando tutti i pezzi del velivolo precipitato non furono raccolti. Identico protocollo, come si vede, adottato in occasione dell’incidente avvenuto nel Luglio del 1984. Cosa trasportavano i due aerei americani sui cieli di Lentini? Oltre ai velivoli e, purtroppo, agli uomini che perirono nei due incidenti, cos’altro precipitò sul suolo di Lentini?

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Questi brevi cenni, che abbiamo estrapolato dall’ottimo lavoro di Antonio Mazzeo più volte citato, consentono o non di ritenere verosimile la concreta possibilità che il nostro territorio, quello di Lentini, si trovi, da lunghissimo tempo, notevolmente esposto agli effetti diretti della radioattività? Gli avvenimenti citati e le circostanze denunciate circa la potenzialità altamente inquinante della base di Sigonella, a Lentini, sono in rapporto di causalità con l’elevatissimo tasso di mortalità per leucemie? Sembrerebbe di sì. E c’è di più.

Secondo le fonti di informazione più volte citate sembra verosimile che la base di Sigonella smaltisca i rifiuti prodotti in enorme quantità nell’ampio complesso militare proprio in territorio di Lentini, in C.da Armicci. E’ questa un’area, trasformatasi in una vera e propria bomba ecologica, nella quale confluiscono anche i rifiuti prodotti dai comuni di Lentini, Carlentini, Francofonte ed Augusta. Nel passato, anche recente, la DIA di Catania ha avviato numerose indagini allo scopo di accertare e reprimere reati di natura ecologica, quali quelli attinenti alle discariche abusive, ed in più di un caso sono stati accertati forti interessi della mafia. Quello delle discariche abusive è un problema che attanaglia il territorio di Lentini da moltissimo tempo.

E nell’ambito di questo nostro ricorso a Codesta Autorità Giudiziaria, non possiamo esimerci dal fare riferimento a quelle discariche abusive scoperte nel territorio di Lentini nel Giugno del 1988 in C.da Biviere (alle cave di tufo dismesse, per intenderci) in C.da Serravalle, in c.da Scalpello-Armicci e in c.da Nasche di Zanne. Il 13.6.1988 i CC di Lentini segnalarono alla competente Autorità Giudiziaria (l’ex Pretura Circondariale di Lentini) il rinvenimento in C.da Scalpello-Armicci di Lentini di un TIR e di due containers stracolmi di rifiuti c.d. “speciali” (rifiuti ospedalieri).

La Magistratura, per quello che ci risulta dalla allegata certificazione rilasciata dalla Cancelleria del Tribunale di Siracusa - Sezione distaccata di Lentini, avviò diversi procedimenti: Quello iscritto al n.1716/1988 “Atti relativi al rinvenimento di due containers contenenti rifiuti speciali ospedalieri in C.da Scapelllo-Armicci” (Segnalazione dei CC di Lentini prot. n.166 del 13.6.1988); Quello iscritto al n.1718/88 “Atti relativi al sequestro di due discariche abusive in C.da Serravalle” (Prot. n.14519 del 25.6.1988 dei CC di Lentini; Quello iscritto al n.1894/88 “Atti relativi alla segnalazione dell’Uff. Sanitario del Comune di Lentini relativa alla discarica abusiva sita in C.da Nasche di Zanne” (Prot. USL 28 n.494 del 24.6.1988. Nel contesto di tali indagini furono individuati alcuni soggetti a cui, verosimilmente, potevano ricondursi le “gestioni” delle diverse discariche abusive rinvenute: tali DI MARTINO Giovambattista, PAGANO Sebastiano e GUERCIO Filippo, questi ultimi due amministratori della Coop. BLOCCHI FIUMEFREDDO.

L’esito dei predetti procedimenti, e di altri eventualmente aperti dalla Procura di Siracusa (a cui i predetti fascicoli furono trasmessi, per competenza, nell’Ottobre del 1989), non ci è noto. Ci è noto, invece, e vieppiù è noto alle Forze dell’Ordine operanti (CC, VV.UU., Vigili Sanitari) che nelle discariche scoperte nelle C.da Scalpello-Armicci, Serravalle, Nasche di Zanne, venivano stoccati abusivamente rifiuti ospedalieri provenienti da diverse USL del Nord Italia. La “scoperta” destò molto scalpore anche in ambito nazionale. I mass media tennero viva l’attenzione su quella che molti considerarono una vera e propria “vergogna italiana” ma, nel giro di poche settimane, sulla vicenda calò una coltre di silenzio.

In molti di noi, lentinesi e genitori di bambini morti per leucemia, il ricordo di quello “scempio” è ancora vivo nella memoria. Tonnellate di scatole di cartone contenenti viscere ed organi umani, flebo, siringhe, buste di plastica dalle quale fuoriuscivano liquami maleodoranti, cartelle cliniche, lastre radiografiche e chissà quant’altre specie di rifiuti delle sale operatorie e dei reparti di radiodiagnostica delle USL del Nord Italia venivano, chissà da quanto tempo, scaricate nelle cave di tufo dismesse alle porte di Lentini.

Un nostro amico, all’epoca dei fatti reporter e corrispondente di alcune testate giornalistiche, ci ha raccontato: < giunti da pochissimo. C’erano due grossi containers, il rimorchio di un TIR e, poco distante, la motrice del TIR. Il M.llo Frangipane, all’epoca comandante della Stazione dei CC di Lentini si accorse subito della pericolosità del carico contenuto in quei cassoni ed avvertì, se mal non ricordo, l’Ufficio Igiene dell’Università di Catania. Giunsero sul posto alcuni tecnici che rilevarono, con i contatori “geiger”, la presenza di un alto tasso di radioattività sia in prossimità dei contenitori, sia in tutta l’area della discarica. Scattai numerose fotografie e riuscì anche a riprendere il contatore “geiger” che misurava la radioattività. Ricordo che ai piedi della discarica vi era una porcilaia dove un considerevole numero di suini pasturava fra i rifiuti (ne ho visto uno che ingurgitava una matassa di tubicini di plastica). In quei pressi notai anche alcune carcasse di suini. Intervenne anche l’Ufficiale Sanitario del Comune di Lentini, il Dr. Luigi Briganti che, assieme ai tecnici dell’Ufficio Igiene e ad un tale Prof. Sciacca di Catania, constatò la presenza di radioattività segnalata dai contatori “geiger” sia nei pressi dei contenitori dei rifiuti, sia nell’area della discarica. Il giorno del loro rinvenimento i contenitori non furono ispezionati se non dall’esterno. Il giorno successivo ricordo che intervennero altri Tecnici (forse dell’ENEA?) i quali provvidero a rilievi analoghi a quelli effettuati il giorno prima dai tecnici dell’Ufficio Igiene: i loro contatori, però, non rilevarono alcuna traccia di radioattività. La notizia destò stupore soprattutto fra quei soggetti, me compreso, che il giorno prima avevano preso atto che altri contatori “geiger” segnalavano la presenza di forte radioattività. Successivamente i contenitori furono svuotati del loro carico ed i lavori andarono avanti per alcuni giorni anche di notte. Riuscii a scattare alcune foto ed a ritrarre diversi uomini in tuta bianca e mascherina che ispezionavano, scatola per scatola, il contenuto del TIR e dei due containers. L’odore era acre e nauseabondo. Pacchi di colore bianco e giallo ricolmi di viscere umane, di flebo (ricollegai alle flebo quella matassa di tubi di plastica che il giorno prima avevo visto essere il pasto di uno dei grossi suini che pasturavano nella discarica), di lastre radiografiche. Moltissimi pacchi recavano la scritta “Rifiuti ospedalieri trattati”, altri “Halipac – Rifiuti speciali”, altri erano anonimi. Notai, senza essere visto, che gli operatori indossavano costantemente tuta bianca, guanti e stivali e che essi, prima dell’avvicendamento con altri operatori, sostavano su un’area di “decontaminazione” per essere irrorati da altri colleghi con una sostanza spruzzata con delle pompe. I lavori durarono parecchi giorni e potei seguire il loro svolgimento per la circostanza che parecchi degli operatori alloggiavano a Lentini nell’albergo, a quell’epoca, gestito da mio padre. Con alcuni di loro mi intrattenni più volte a parlare delle discariche abusive scoperte. Mi dissero che il loro era un lavoro altamente rischioso per il pericolo di venire contaminati da sostanze radioattive sicuramente contenute in quei pacchi. Vi consegno, per quanto potrà esservi utile, le fotografie da me scattate in quel periodo.>>

Fra le fotografie che ci ha consegnato il nostro amico ce ne sono due che potrebbero assumere una interessante valenza ai fini investigativi perché corroborano un elemento, messo a nostra disposizione da un “anonimo” simpatizzante della nostra Associazione, costituito da una ricevuta bancaria della CCRVE che documenta un accredito di £.57.325.665 effettuato in data 4.3.1988 sul conto corrente n.0038806/20 intestato a MOTTA Alfio via IX Traversa n.11 BELPASSO: dette foto ritraggono un soggetto che indossa una canottiera blu con il logo “MOTTA SERVIZI N.U.”. Il rinvenimento di quella contabile bancaria, per come ci riferisce l’anonimo nella lettera allegata, fra i rifiuti della discarica alcuni giorni dopo la scoperta del carico di rifiuti ospedalieri, potrebbe significare qualcosa? Se le discariche “scoperte” erano, per come riteniamo effettivamente che fossero, “abusive” che significato assume la presenza su quei luoghi di soggetti appartenenti ad una ditta che si occupa, o si occupava, di servizi di N.U. che ha avuto la dabbenaggine di disfarsi di un documento contabile di sicura rilevanza proprio in una discarica abusiva in territorio di Lentini?

Supposizioni fantasiose da “Sherlock Holmes della domenica” o concreti punti di partenza per una seria indagine da parte della Magistratura? Una cosa è certa: i rifiuti ospedalieri di grosse USL del Nord Italia sono stati rinvenuti nel nostro territorio in diverse discariche abusive. E’ proprio l’abusività delle discariche che ci fa pensare ad un commercio losco, inquietantemente illecito, che – a quanto pare – ha comportato (e comporta?) guadagni rilevantissimi. Cosa ne è stato delle diverse centinaia di tonnellate di quei rifiuti accumulati nelle discariche abusive installate nel nostro territorio chissà da quanto tempo prima della loro scoperta? Si è mai provveduto alla bonifica dei luoghi? Si è mai saputo se la USL 67, la USL 25 o la Regione Veneto fossero consapevoli che i loro rifiuti speciali ospedalieri venivano depositati a Lentini, in Sicilia? Quale era il tragitto che tali rifiuti facevano per giungere a Lentini?

Siamo in grado di riferire un’altra informazione per tentare di risolvere quest’ultimo interrogativo. Il nostro amico reporter ci ha consegnato un’altra foto che ritrae la spiaggia di Agnone Bagni in territorio di Augusta nell’estate del 1988, qualche settimana dopo la scoperta delle discariche abusive a Lentini.

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Viene da pensare che i rifiuti venivano trasportati per via mare e che il carico successivo a quello scoperto qualche settimana prima, anziché ai maiali di C.da Armicci di Lentini fu destinato, da qualche ignoto amante degli animali ma pessimo ecologista, ai pesci di Agnone.

Ed ancora, tornando a Sigonella. Dove vengono smaltiti i rifiuti speciali ospedalieri prodotti nel grande ospedale della base americana che si occupa della salute degli 8.000 e più soldati di stanza a Sigonella e di tutti quegli altri assegnati alle diverse altre basi della marina militare americana dislocate in tutto il Mediterraneo? Secondo il già più volte citato dossier di Antonio Mazzeo “…E’ alla Giano Ambiente s.r.l. che la Marina USA affida oggi lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri prodotti nelle infrastrutture sanitarie della base di Sigonella. […] Fondata nel 1983, la Giano Ambiente s.r.l. opera nel settore della bonifica, trasporto e smaltimento e trattamento rifiuti in Italia, Germania, Francia ed Austria e vanta un fatturato annuo di circa 4 milioni di euro. Essa è una delle aziende di fiducia della Marina Militare Italiana: la Direzione Commissariato in Sicilia le affida la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti delle basi navali di Augusta, Messina e Catania; l’impresa esegue, inoltre, lo smaltimento dei rifiuti industriali e tossici prodotti negli impianti di Priolo e Gela di proprietà delle principali aziende petrolchimiche”

E da quando la Base di Sigonella è installata in territorio di Lentini dove ha smaltito, nel tempo, i suoi rifiuti ospedalieri sicuramente radioattivi e tossico-nocivi? Queste sono le scarne “informazioni” che siamo riusciti ad assemblare per interessare Codesta A.G. con la presente denuncia. Siamo consapevoli del grande impegno che Codesta Procura della Repubblica ha profuso nel tempo per l’individuazione ed il perseguimento di reati contro l’ambiente, ed ai Magistrati che hanno svolto tale compito con assoluta competenza e perseveranza va il nostro più sincero plauso. E a Loro affidiamo, con estrema fiducia, la speranza che si possa finalmente giungere alla individuazione delle cause del fenomeno che ci ha molto ed irrimediabilmente colpiti.

Dal canto nostro continueremo a lottare per il perseguimento dei fini della nostra associazione sia come soggetti direttamente colpiti, sia come comuni cittadini affinché cessi il malcostume di utilizzare la nostra splendida terra di Sicilia come una vera e propria pattumiera: lo dobbiamo a tutti i bambini di Lentini, di Carlentini, di Francofonte.

“I bambini ci guardano" titolò il nostro concittadino Giuseppe Sferrazzo fra le pagine di “Giro di Vite” dopo la nostra manifestazione il 26.3.1997 contro il silenzio sulle inquietanti morti per leucemia nella nostra zona. E’ vero! I bambini ci guardano e si aspettano che noi…”

Avv. Santi Terranova

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