Favole

Il clima della Sicilia Il racconto mitologico afferma che un giorno di primavera il Dio Plutone, re del mondo sotterraneo e fratello di Giove, sbucò in Sicilia dal lago di Pergusa; e rimase colpito dalla visione che apparve ai suoi occhi: in mezzo ai prati, la giovane Proserpina, assieme alle ninfe che la accompagnavano, raccoglieva fiori variopinti e profumati. Vederla, innamorarsene e rapirla, fu tutt’uno per Plutone; e se la portò giù agli inferi. Il ratto fu cosi subitaneo, che nessuno seppe dare indicazioni alla madre Cerere, che per tre giorni e tre notti ricercò Proserpina, per tutta la terra, facendosi luce di notte con un pino da lei divelto e acceso nel cratere dell’Etna. Alla fine dei tre giorni d’inutili ricerche, Cerere si adirò e cominciò a far soffrire gli uomini, provocando siccità, carestie e pestilenze. Gli uomini allora si rivolsero a Giove, supplicandolo di trovare una soluzione; e Giove risolse il problema, decidendo che Proserpina stesse per otto mesi, da gennaio ad agosto, sulla terra assieme alla madre; e per quattro mesi da settembre a dicembre, sotto terra col marito Plutone, determinando così l’alternanza di due sole stagioni nel clima della Sicilia.






Il fiume di latte presso Catenanuova (En) ,in contrada Cuba,esiste ancora un’antica masseria,che nei tempi passati fungeva anche da albergo,e da stazione di posta,per chi si recasse a cavallo o in lettiga da Enna a Catania.Una lapide,posta sotto il balcone,ricorda che in quella stazione di posta pernottarono un re e una regina nel 1714,e un grande poeta tedesco nel 1787,Wolfgang Goethe,col suo compagno di viaggio,il pittore Crisoforo Kneip.Vale la pena di raccontare perché vi si sia fermata a pernottare una coppia regale nel 1714:ciò fu dovuto al marchingegno ideato dal cavaliere Ansaldi da Centùripe,che era il proprietario della masseria-albergo,e nutriva un grande desiderio di ossequiare personalmente il re Vittorio Amedeo II di Savoia,re di Sicilia dal 1713,che con la regina Anna d’Orlèanns si stava recando da Palermo a Messina,per tornare in Piemonte.Quando il corteo reale stava per giungere alla sua masseria,il cavaliere Ansaldi diede ad i suoi dipendenti uno stranissimo ordine;quello di versare nel torrentello vicino,tutto il latte che avevano munto quel giorno.Quando le avanguardie del re arrivarono al torrentello,si fermarono,perché non credevano ai loro occhi:davanti a loro c’era un fiume di latte! Esterrefatti ,corsero a comunicarne notizia al re,che,incredulo,volle assaggiare:e dovette riconoscere che i suoi cortigiani non avevano preso un abbaglio.Si fece avanti allora il cavaliere Ansaldi;il quale spiegò loro che egli era ricorso a questo espediente,per avere l’onore di ossequiare personalmente i reali di Sicilia;e,poiché si era già fatta sera,li pregò di pernottare,con tutto il loro seguito,nella sua masseria;e l’invito fu gradito al re,che al momento della partenza nominò l’Ansaldi,inventore del fiume di latte,Capitano onorario delle Guardie reali.






Perchè la Sicilia si chiama così? Il nome dell'isola è molto antico, risale alla colonizzazione greca, che iniziò nell'VIII secolo a.C ; il popolo più antico stanziato nell'isola fu quello dei Sicani, che abitava originariamente la parte orientale dell'isola, finchè, nel II millennio a. C. una popolazione certamente indoeuropea, quella dei Siculi, non sospinse i Sicani verso l'interno dell'isola. I Greci chiamarono i Siculi "Sikeloi",e l'isola cominciò ad essere chiamata "Sikelia". La Sicilia è forse la terra più suggestiva ed emozionante del Mediterraneo dove s'incontrano miti, leggende e tradizioni millenarie che ne hanno fatto una delle culle della civiltà. E' difficile poter affermare di conoscere a fondo questa splendida isola di luce e natura. Più spesso se ne ha un'immagine stereotipata o da cartolina per turisti mordi e fuggi. Sin dall'antichità più remota la Sicilia è stata il teatro di ambientazione dei miti e delle leggende delle civiltà mediterranee sui quali poi si sono sovrapposte le tradizioni religiose. Attraverso queste nostre pagine, seppur riduttive, desideriamo trasmetterVi il desiderio e la volontà di percorrerla in lungo e in largo, di parlare con la sua gente, di ammirare e toccare i suoi numerosi monumenti. La Sicilia è unica, come unico è il suo popolo che ha saputo custodire e conservare la sua precisa individualità culturale attraverso i secoli e attraverso le varie dominazioni, dai Fenici, ai Greci, ai Bizantini, agli Arabi, ai Normanni, agli Svevi, agli Angioini, agli Aragonesi, agli Spagnoli, ai Sabaudi, agli

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