MONS GIBEL 2013 PER ADMO (Manfredi Salemmi)
Panorama da Montagna Longa
Un lunghissimo cammino, circa 350 km attraverso i monti di Palermo, le Madonie, i Nebrodi ed i Peloritani in 21 tappe (tra viaggio di arrivo, trekking e viaggio di ritorno ci vogliono circa 25 giorni.
In linea di massima si toccheranno i paesi e le località qui di seguito descritti:
Partenza da Terrasini, Montagna Longa, Montelepre, Piana degli Albanesi, Bosco Ficuzza, Godrano, Villafrati, Ciminna, Caccamo, Montemaggiore Scalo, Scillato, Piano Battaglia, Portella Mitta, Gangi, Serra Merio, Floresta, Randazzo, Etna, Piano Provenzana, Francavilla, Fondachelli Fantina, Posto Leone, Piano Margi, Dinnamare, Vivaio Ziriò, Rometta Marea.
Da Piana degli Albanesi seguiremo in parte il Sentiero Italia:
SENTIERO ITALIA IN SICILIA
1 – Terrasini – Piana degli Albanesi
Seguiremo le indicazioni per Valle del Furi e a seguire Piano Margi fino a Monte Longa o Montagna Longa.
A questo punto non ci resta che “navigare” a naso, seguendo dove è possibile l’indicazione per Montelepre / Palermo percorrendo la strada provinciale n° 40 per Montelepre.
Di sicuro vedremo l’isola delle femmine, un isolotto con una bassa e tozza torre e se saremo fortunati in lontananza si vedrà Ustica.
Da questo punto bisogna scendere e tornare sulla strada che porta a Montelepre, quindi chiedendo indicazioni, arriveremo a Piana degli Albanesi.
2 - Piana degli Albanesi (733 m) - Rifugio Alpe Cocco (945)
Lunghezza: km 20.
Ore di cammino: 5,30.
Dislivello: in salita 650 m; in discesa 450 m.
Difficoltà: T (numerose recinzioni da superare da Ficuzza all'Alpe Cucco).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: bar ristoranti e negozi di alimentari a Ficuzza.
Posto tappa: rifugio Alpe Cucco (privato, aperto tutto l'anno; tel. 091/ 8208225).
Come arrivare: fino a Ficuzza con gli autobus AST da Palermo per Corleone, poi a piedi fino al rifugio (ore 1).
Descrizione: alla periferia sud-est del paese si imbocca, nei pressi dell'Ufficio Turistico, una strada sterrata che ricalca la vecchia via ferrata. Successivamente ci si dirige alla diga del lago di Piana, oltrepassata la quale si sale per sentiero alla Portella Guadalami.
Il Sentiero Italia passerà invece poco più a est, toccando Monte Giuhai, Portella Sane Agata, il versante nord del Monte Rossella, la contrada Furnazzu e Buscesci, il ponte Arcera, Torre del Bosco, Santa Barbara e, lungo l'ex ferrovia, giungerà nei pressi di Ficuzza, precisamente al vallone Rocca d'Elice. Da qui, risalendo il vallone su sentiero, si giunge a due laghetti artificiali e in breve, per tracce di sentiero, all'Alpe Cucco.
3 - Rifugio Alpe Cucco (945 m) - Ciminna (450 m)
Lunghezza: km 25.
Ore di cammino: 7
Dislivello: in salita 850 m; in discesa 1350 m.
Difficoltà: E (per la lunghezza e per diversi tratti di strada argillosa che possono ostacolare il cammino in caso di pioggia).
Segnaletica: qualche freccia con indicazione SI ai bivi più importanti. Punti di appoggio: bar-ristoranti e negozi di alimentari a Cefalà Diana e a Villafrati.
Posto tappa: per informazioni telefonare al numero 091/8204407.
Come arrivare: trasporto con autobus AST da Palermo.
Descrizione: si sale sulla strada sterrata per Mezzoiuso fino alla diramazione a sinistra per le Case del Fanuso. Si scende l'omonimo vallone per continuare a nord nel vallone d'Agnese e giungere con percorso misto alla Contrada Biveri. Dal cimitero di Godrano si per_orre l'antica ferrovia fino a ovest del Pizzo Lungocucco. Si sale al Cozzo Conigliera e si discende a Cefalà Qiana. Si passa dal castello e si perde nuovamente quota fino alla periferia di Villafrati, che va attraversato per andare a percorrere per intero la Serra Capezzana.
Giunti alla strada che collega Ciminna con Baucina, la si segue verso destra per scendere a Ciminna. Il paese si può raggiungere con percorso più interessante ma più lungo attraverso la riserva di Serre du Cimmna.
4 - Ciminna (450 m) - Montemaggiore (500 m)
Lunghezza: km 30.
Ore di cammino: 8.
Dislivello: in salita 1050 m; in discesa 1000 m.
Difficoltà: E (per la lunghezza, per tratti di strada argillosa e per il guado del fiume S. Leonardo). Segnaletica: frecce rosse del SI ai bivi principali.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: per informazioni telefonare al numero 091/8993320. Come arrivare: con le autolinee AST da Palermo e da Termini Imerese.
Descrizione: si esce da Ciminna sulla strada per la Portella S. Caterina. Dal fontanile in Contrada Cernuta si imbocca una sterrata che sale a Casa Torina e poi si scende al fiume S. Leonardo all'altezza della Contrada Malonno (su percorso ufficiale del SI), all'altezza della Contrada Mercadante . Si sale a Sambuchi e si scende al Passo della Madonna, incrociando una strada asfaltata tra Casa Gallegra e Casa Baso. Si divalla ancora lungo il vallone Raffo per giungere alla stazione di Montemaggiore.
Per arrivare a Montemaggiore Belsito si può salire la cresta del Monte Scardilla, oppure percorrere la strada dismessa che attraversa i versanti meridionali dello Scardilla (percorso Camminaitalia).
Ci si congiunge comunque alla strada provinciale 1 chilometro sotto il paese nei pressi del cimitero.
5 - Montemaggiore (500 m) – Scillato (218 m)
Lunghezza: km 17.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 800 m; in discesa 1100 m.
Difficoltà: E (può creare qualche problema il guado del torrente Salito; mulattiera cancellata dalla frana nel tratto finale e più ripido della discesa verso il Fiume Grande).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: azienda agricola Cipolla, Associazione Culturale "Vecchio Frantoio", Contrada Firrione, Scillato, tel. 0921/63047 (sempre aperta con servizio di ristorante e di albergo).
Come arrivare: fino a Scillato autolinee SAIS da Palermo; all'azienda agricola con mezzi propri si esce dall'autostrada Palermo-Catania allo svincolo di Scillato e si percorre la s.p. 643 in direzione Polizzi (4 km).
Descrizione: si percorre la strada per Aliminusa fino al Fosso Tre VaI. lioni, oltrepassato il quale si sale a destra una mulattiera selciata che più avanti è stata sostituita da strade; diverse.
Sempre salendo si arriva alla. selletta dell'ex Feudo Soprano e si discende nel Bosco del Cardellino (lecceta) alla Casa Granza Soprana, e, nell'oliveto, a Casa Granza Sottana. Attraversata la s.s. 120 si scende su strada sterrata al torrente Salito, che si supera per proseguire nel vallone Fondachello.
In salita si raggiunge la Contrada Giammarca quindi si perde quota per valicare; con un ponte il fiume Imera. Sottopassando l'autostrada si perviene in breve al paese di Scillato.
6 - Scillato (218 m) - Rifugio Marini (1572 m)
Lunghezza: km 16.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 1600 m; in discesa 250 m.
Difficoltà: E (per il notevole dislivello da superare).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: edificio eventualmente adibile a bivacco accanto al rifugio Monte Cervi del CAS (chiuso).
Posto tappa: rifugio Marini (sempre aperto con servizio di ristoro e alloggio, tel. 0921/49994).
Come arrivare: solo con mezzi propri (provenendo da Palermo uscita di Bonfornello dell'autostrada Palermo-Catania.
Descrizione: dalla piazzetta di Scillato si imbocca via Matteotti e si raggiunge il cimitero. Qui inizia la lunga salita per le Madonie. Con una ripida strada, prima in cemento poi sterrata, si guadagna la provinciale per Collesana, che si lascia subito per salire a Casa Cava e quindi in direzione dell'evidente mulattiera a zig zag a sinistra del fosso Inferno.
A quota 1000, poco sotto una casetta in muratura, si piega verso destra per entrare nel vallone coperto da una folta lecceta. A quota 1400 ci si trova sui prati del vallone Nipitalva: lo si risale su strada sterrata per alzarsi a destra diretti nella faggeta al Cozzo Morto.
Si incontra il rifugio CAS Monte Cervi e, sempre seguendo la strada sterrata (che si può accorciare in qualche punto), si giunge alla Portella Colla. Al rifugio Marini si arriva percorrendo ancora un paio di chilometri di strada asfaltata e mezzo chilometro di sterrata.
7 - Casa Passo Canale (1340 m) - Petralia Sottana (975 m)
Lunghezza: km 12.
Ore di cammino: 5.
Dislivello: in salita 900 m; in discesa 1250 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: bolli e frecce rosse nella discesa dalla Madonna dell'Alto alla Contrada Gisa.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: albergo Madonie nel centro di Petralia Sottana o soluzione con letti a castello al Palazzetto dello Sport.
Come arrivare: autolinee SAIS da Palermo. In auto svincolo Tre Monzelli dell'autostrada PA-CT e poi la s.s. 120 fino a Petralia.
Si sale alla Portella di Mele e al Cozzo del Filatore. Sulla Costa del Pizzo dell'Inferno ci si affaccia sulle Petralie, sulle valli di Enna, sull'Etna e sui Nebrodi. Si traversa a sud il Monte San Salvatore giungendo alla Sella quotata 1735 e dotata di un fontanile ricco d'acqua anche d'estate. In breve si sale alla Madonna dell'Alto, che è il più elevato santuario mariano della Sicilia, essendo posto sulla vetta del Monte Alto a 1819 metri.
Si torna a quota 1735, si scende il vallone della Cella e quindi sempre andando dritti nella direzione di Petralia Sottana, la si raggiunge con tratti di strada sterrata, di asfalto, di sentieri e, infine, con le scalinate che conducono nel centro.
8 - Petralia Sottana (975 m) - Masseria Marrocco (858 m)
Lunghezza: km 21.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 800 m; in discesa 900 m.
Difficòltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno. Posto tappa: per informazioni telefonare al numero 0935/643081 (posto telefonico pubblico).
Come arrivare: con mezzi propri lungo la s.s.120. 3 chilometri dopo Gangi si prende a sinistra seguendo l'indicazione per S. Mauro. Un paio di chilometri e si gira a destra per Castel di Lucio, poi ancora a destra per la Masseria Marrocco.
Descrizione: si sale alla Portella Ferrone (resti di acquedotto romano) passando dalla Fontana Bianca. Si attraversa su sterrata il rimboschimento di Savochella e si giunge al Gorgo di Pollicino per poi scendere alla Portella dei Bifolchi.
Andando sempre a est si attraversano le contrade Comunello, Abbate, Raino e Arenella con tratti di sterrata, asfalto e sentiero. Dal fosso Nocito si sale all'omonima masseria e alla strada asfaltata che si incrocia in Contrada Cavaliere.
Si segue la dorsale del Monte Capitano e infine si giunge alla Contrada Marrocco, con la masseria che si trova ad est del crinale a quota 858.
9 - Masseria Marrocco (858 m) - Capizzi (1100 m)
Lunghezza: km 25.
Ore di cammino: 7.
Dislivello: in salita 950 m; in discesa 700 m.
Difficoltà: T (problemi di orientamento con nebbia nel tratto sotto il crinale verso la Portella Palumba).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: affittacamere Berna Nasca nel centro di Capizzi (via Roma; tel. 0935/933177; chiuso per turno il mercoledì). Per i pasti trattoria Da Piro (via Roma, 34; tel. 933881).
Come arrivare: autolinee SAIS da Nicosia, Sberna da Messina, Lisea da Catania.
Descrizione: si traversa in costa verso nord-est per un chilometro, quindi si sale con decisione fino al crinale che si raggiunge a est del Passo Malopasseto. Per dorsale, o con un percorso prossimo a essa, si cammina alla volta delta Portella Palumba.
Un'agevole strada sterrata consente di attraversare i boschi del Pantano e della Giumenta e di giungere alla s.s. 117 in prossimità del Colle del Contrasto. Sempre su sterrata si toccano Casa Nasco, Casa Malaspina e, oltre una pineta e il torrente Calogno, si sale alla Portella Giulio. La discesa al fondo della valle a ovest di Capizzi precede la ripida salita finale per il paese lungo una mulattiera selciata a stretti tornanti che inizia dal torrente Albano.
10 - Capizzi (1100 m) -Villa Miraglia (1502 m)
Lunghezza: km 24.
Ore di cammino: 6,30.
Dislivello: in salita 900 mi in discesa 500 m.
Difficoltà: E (in caso di nebbia è difficile orientarsi tra Casa Tardio e la strada asfaltata che aggira il Monte di Pardo).
Segnaletica: nessuna. Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: rifugio Miraglia in prossimità della Portella Femmina Morta (servizio ristorante-albergo, sempre aperto; tel. 095/696585).
Come arrivare: lungo la s.s. 289 S. Agata di Militello-San Fratello-Cesarò-Catania funzionano le autolinee SAIS.
Descrizione: si esce a nord di Capizzi e dall'Addolorata si imbocca una strada sterrata parallela alla s.s. Caronia-Capizzi che si va a percorrere subito dopo per un breve tratto. Da quota 1181 si prende la strada asfaltata per Casa Orto Noceri, che diventa sterrata e che si rimonta verso Casa Amprucchia.
Scesi a Casa Tardio, si risale il versante orientale del vallone Pardo per raggiungere, a quota 1420, la strada asfaltata che attraversa a sud il Monte di Pardo.
La si segue verso destra in salita fino al termine per proseguire in un bosco di querce sulla pista alla volta della Portella Calcare. Verso est si toccano altre portelle con un percorso su strada sterrata che segue il crinale o i suoi versanti settentrionali più prossimi. Lasciando la sterrata principale alla Portella Miraglia, si giunge a Villa Miraglia con un ultimo tratto di crinale rivestito di faggi.
11 - Villa Miraglia (1502 m) - Portella Dagara (1345 m)
Lunghezza: km 24.
Ore di cammino: 7
Dislivello: in salita 550 m; in discesa 700 m
Difficoltà: E
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: per informazioni telefonare al Municipio di Floresta, (tel. 0941/662036), oppure a Don Franco che potrebbe mettere a disposizione la sacrestia della chiesa (tel. 0941/662046).
Come arrivare: a Floresta con le autolinee SAIS da Catania e AST da Messina. Da Floresta a Portella Dagara a piedi (3 ore).
Descrizione: dalla Portella Femmina Morta si segue lo stradello parallelo alla strada per Monte Baro. Giunti alla Portella Calacudera, si imbocca la strada sterrata per Portella Maulazzo, ove si incontra un 1ago artificiale. Si cammina perdendo quota alla volta del lago Biviere per poi risalire, attraverso il bosco di Scavioli e di Mangalaviti, ai punti più alti del percorso che coincidono con la Serra Pignataro.
Col Pizzo Scavello si esce dalla faggeta per camminare sui prati della contrada, Dagara. La nostra tappa si conclude alla strada asfaltata appena sotto la Portella Dagara. Il Sentiero Italia proseguirà invece per raggiungere Floresta.
12 - Floresta (1280 m) – Randazzo (754 m)
Lunghezza: km 16.
Ore di cammino: 4.
Dislivello: in salita 200 m; in discesa 750 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: a Randazzo l'hotel Scrivano (tel. 095/921126). A Bronte due alberghi (Parco dell'Etna e la Cascina).
Come arrivare: a Randazzo con i treni della Circumetnea e con le autolinee SAlS da Messina, Taormina, Catania e Capo d'Orlando. A Bronte con la Circumetnea, autolinee ISEA, SAIS e FCE da Catania.
Descrizione: dal corso principale di Floresta si prende la via del cimitero. Poco prima di raggiungerlo si piega a destra su di una strada asfaltata che scende alla Costa del Salice.
Lungo il fiume Alcantara, poco a valle delle sue sorgenti, si procede seguendo la strada asfaltata sulla sponda fluviale destra. In località S. Giacomo si attraversa l'Alcantara e si sale alla Contrada Pomarazzita per poi scendere a S. Maria del Bosco e progressivamente verso Randazzo. Ai piedi del Monte S. Marco la strada diventa asfaltata e in breve porta alla s.s.116. Due tornanti, il ponte sul fiume Alcantara e si entra a Randazzo.
13 - Randazzo - Grotta del Gelo
La descrizione di questo itinerario non può essere dettagliata dovendo passare su colate laviche seguendo indicazioni a”ometto”.
Da Randazzo si deve arrivare all’abbeveratoio quindi seguire il sentiero che parte direttamente dietro il punto di ristoro, ci troveremo in una grande faggeta, il sentiero seguirà una salita obliqua verso est dopo il bosco seguendo di volta in volta gli ometti posizionati da precedenti escursioni.
A quota 2020 arriveremo alla Grotta del Gelo dove potremo montare le tende.
Sarà possibile produrre acqua per cucinare dalla neve che troveremo nella grotta.
14 - Grotta del Gelo - Osservatorio
Sempre su “sentiero a ometti” e questa volta anche un pallino rosso, si deve raggiungere la strada sterrata che da Piano Provenzana conduce all’osservatorio, un itinerario molto facile e panoramico.
All’osservatorio possiamo disporre le tende nell’angolo della costruzione ad est. (ancorare bene le tende, spesso il vento è fortissimo… siamo a circa 2900 metri)
15 - Osservatorio - Piano Provenzana
Spesso questa tratta è interdetta al transito se sono previste eruzioni, ma se il transito è consentito si può raggiungere l’altra strada sterrata che dal Sapienza raggiunge la Torre del Filosofo, dove faremo sosta per bere e mangiare qualcosa al baracchino.
Subito dopo torniamo sui nostri passi e scendiamo lungo lo sterrato comodo fino a Piano Provenzana
16 - Piano Provenzana (1810 m) - Moio Alcantara (532 m)
Lunghezza: km 18.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 250 m; in discesa 1550 m.
Difficoltà: E (difficoltà d'individuazione della mulattiera nella contrada Illicio) .
Segnaletica: bandiere a vernice rosso/bianche dal Monte Dolce a Moio.
Punti di appoggio: il rifugio Timpa Rossa dell'azienda forestale consente di bivaccare.
Posto tappa: a Moio non ci sono alberghi, ma solo bar e negozi di alimentari. Il Camminaitalia ha cenato e pernottato all'hotel d"Orange di Alcantara di Francavilla di Sicilia (tel. 0942/981374, oppure 981146).
Come arrivare: a Moio con le autolinee pubbliche o con i treni della Circumetnea.
Descrizione: ci si tiene in quota traversando a est e a nord il Monte Nero di Linguaglossa. Si scende al rifugio della forestale ai piedi del Monte Timparossa e quindi all'incrocio nei pressi della Grotta dei Lamponi. La pista sterrata entra nelle lave del 1947 e, sempre scendendo, conduce al Passo Silletta. ove si incontra un vecchio stazzo (o mandra) con i recinti in pietre laviche. Verso est si imbocca l'antica mulattiera della Contrada Illicio, che sfocia sulla strada asfaltata ai piedi meridionali del Monte Dolce. La si percorre a sinistra per circa 300 metri e quindi si piega a destra su di una sterrata tra muri lavici. Si incrocia la strada asfaltata Passo Piasciaro-Solicchiata e si prosegue nella Contrada Muganazzi seguendo i segnavia. Su asfalto si arriva a Verzella e, attraverso la Contrada Mille Cocchita, a Moio.
17 - Malvagna (706 m) - Portella Mandrazzi (1125 m)
Lunghezza: km 17.
Ore di cammino: 5.
Dislivello: in salita 950 m; in discesa 550 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: nessuno (bivacco in tenda).
Come arrivare: lungo la s.s.185.
Descrizione: trasferimento in pulmino da Moio a Malvagna, dove inizia l'ultimo settore del Camminaitalia della Sicilia lungo la catena dei Peloritani. Dalla strada asfaltata che esce dalla parte superiore del paese si scende nella valle sotto Casa Porcheria per risalire sul versante opposto in direzione del Pizzo Palo. Si contorna questa cima sulla destra proseguendo poi su di una sterrata lungo lo spartiacque. La parte finale si percorre su sentiero, sboccando sulla s.s.185 presso alcuni edifici abbandonati sulla Portella Mandrazzi.
18 - Portella Mandrazzi (1125 m) - Rifugio di Postoleoni (1022 m)
Lunghezza: km 25.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 550 m; in discesa 650 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: rifugio forestale di Postoleoni (richiesta da rivolgere all'Ispettorato Ripartimentale delle F oreste di Messina; tel 080/64011).
Come arrivare: con mezzo. proprio da San Lucia del Mela o da Castroreale (sul versante tirrenico) o da Mandanici (sul versante jonico).
Descrizione: si percorre la strada sterrata che si sviluppa lungo lo spartiacque passando poco oltre la Portella Mandrazzi da una grande frana. Ai piedi del Monte Tre Fontane si incontrano i ruderi di una casa cantoniera, quindi si vanno ad aggirare i Monti Sereno e Paiano. Appare imponente e sempre più vicino il Pizzo Polo, che va aggirato sul versante settentrionale, sfiorando il Pizzo Daini. Si torna sul crinale con il Monte Pietre Rosse e il Pizzo Batteddu. Il percorso si fa più tortuoso verso il Pizzo Mualio e si conclude con la discesa al rifugio di Postoleoni appena discosto dalla strada di crinale e situato vicino a una grande pozza d'acqua artificiale antincendio.
19 - Rifugio di Postoleoni (1022 m) - Piano Margi (859 m)
Lunghezza: km 14.
Ore di cammino: 4,30.
Dislivello: in salita 500 m; in discesa 650 m.
Difficoltà: T (qualche difficoltà di orientamento sul Monte Poverello). Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: campeggio nei pressi del rifugio Piano Margi attualmente in stato di abbandono.
Come arrivare: con fuoristrada da Flumedinisi passando per La Santissuna.
Descrizione: si riprende il percorso di spartiacque alzandosi al Pizzo Cipolla e al Pizzo Acqua Bianca. Purtroppo l'antica via di crinale è stata più avanti allargata con sbancamenti. Pizzo Riposto, Pizzo di Mili, Pizzo Croce, Pizzo Lernieri, Monte Strassolitto sono le elevazioni che si superano per giungere al marcato massiccio del Monte Poverello. Col sentiero si sfiora la sua cima prima di scendere al Piano Margi, con la veduta della sagoma trapezoidale del Monte Scuderi.
20 - Piano Margi (859 m) - Vivaio Ziriò
Lunghezza: km 20.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 500 m; in discesa 1000 m.
Difficoltà: E (mancano alcuni tratti di sentiero nella discesa a Cumia). Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: le case forestali di San Caloria e di Pizzo Bottino.
Le emergenze più significative che si incontrano sono il Pizzo Cavallo, il Pizzo della Moda, il Pizzo Bottino che si aggira verso est come il successivo Puntale Bandiera. Con un tratto in vista di Messina si giunge ai piedi del Dinnamare, da qui scenderemo al Vivaio Ziriò dove faremo sosta per la notte.
21 – Vivaio Ziriò – Rometta Marea
Il mattino del giorno successivo raggiungeremo Rometta Marea, in Piazza Padre Pio ci sarà la manifestazione di ADMO Sicilia e ADMO Milazzo.
Si ricevono consigli e suggerimenti
La data è al momento molto orientativa e suscettibile di cambiamenti.
Ai partecipanti è richiesto un versamento di € 10,00 a favore di ADMO Sicilia:
c/c banca n° 010/640012 - Istituto S. Paolo - ag. 2 Palermo -
IBAN IT71 Z030 6904 6161 0000 0640 012
Ci si può aggiungere strada facendo.
Chi si iscrive lo fa attraverso il versamento della quota sopra descritta.
E' consigliabile la tenda e il saccoletto.
Questo trekking è classificato EE (Escursionisti esperti)
Un lunghissimo cammino, circa 350 km attraverso i monti di Palermo, le Madonie, i Nebrodi ed i Peloritani in 21 tappe (tra viaggio di arrivo, trekking e viaggio di ritorno ci vogliono circa 25 giorni.
In linea di massima si toccheranno i paesi e le località qui di seguito descritti:
Partenza da Terrasini, Montagna Longa, Montelepre, Piana degli Albanesi, Bosco Ficuzza, Godrano, Villafrati, Ciminna, Caccamo, Montemaggiore Scalo, Scillato, Piano Battaglia, Portella Mitta, Gangi, Serra Merio, Floresta, Randazzo, Etna, Piano Provenzana, Francavilla, Fondachelli Fantina, Posto Leone, Piano Margi, Dinnamare, Vivaio Ziriò, Rometta Marea.
Da Piana degli Albanesi seguiremo in parte il Sentiero Italia:
SENTIERO ITALIA IN SICILIA
1 – Terrasini – Piana degli Albanesi
Seguiremo le indicazioni per Valle del Furi e a seguire Piano Margi fino a Monte Longa o Montagna Longa.
A questo punto non ci resta che “navigare” a naso, seguendo dove è possibile l’indicazione per Montelepre / Palermo percorrendo la strada provinciale n° 40 per Montelepre.
Di sicuro vedremo l’isola delle femmine, un isolotto con una bassa e tozza torre e se saremo fortunati in lontananza si vedrà Ustica.
Da questo punto bisogna scendere e tornare sulla strada che porta a Montelepre, quindi chiedendo indicazioni, arriveremo a Piana degli Albanesi.
2 - Piana degli Albanesi (733 m) - Rifugio Alpe Cocco (945)
Lunghezza: km 20.
Ore di cammino: 5,30.
Dislivello: in salita 650 m; in discesa 450 m.
Difficoltà: T (numerose recinzioni da superare da Ficuzza all'Alpe Cucco).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: bar ristoranti e negozi di alimentari a Ficuzza.
Posto tappa: rifugio Alpe Cucco (privato, aperto tutto l'anno; tel. 091/ 8208225).
Come arrivare: fino a Ficuzza con gli autobus AST da Palermo per Corleone, poi a piedi fino al rifugio (ore 1).
Descrizione: alla periferia sud-est del paese si imbocca, nei pressi dell'Ufficio Turistico, una strada sterrata che ricalca la vecchia via ferrata. Successivamente ci si dirige alla diga del lago di Piana, oltrepassata la quale si sale per sentiero alla Portella Guadalami.
Il Sentiero Italia passerà invece poco più a est, toccando Monte Giuhai, Portella Sane Agata, il versante nord del Monte Rossella, la contrada Furnazzu e Buscesci, il ponte Arcera, Torre del Bosco, Santa Barbara e, lungo l'ex ferrovia, giungerà nei pressi di Ficuzza, precisamente al vallone Rocca d'Elice. Da qui, risalendo il vallone su sentiero, si giunge a due laghetti artificiali e in breve, per tracce di sentiero, all'Alpe Cucco.
3 - Rifugio Alpe Cucco (945 m) - Ciminna (450 m)
Lunghezza: km 25.
Ore di cammino: 7
Dislivello: in salita 850 m; in discesa 1350 m.
Difficoltà: E (per la lunghezza e per diversi tratti di strada argillosa che possono ostacolare il cammino in caso di pioggia).
Segnaletica: qualche freccia con indicazione SI ai bivi più importanti. Punti di appoggio: bar-ristoranti e negozi di alimentari a Cefalà Diana e a Villafrati.
Posto tappa: per informazioni telefonare al numero 091/8204407.
Come arrivare: trasporto con autobus AST da Palermo.
Descrizione: si sale sulla strada sterrata per Mezzoiuso fino alla diramazione a sinistra per le Case del Fanuso. Si scende l'omonimo vallone per continuare a nord nel vallone d'Agnese e giungere con percorso misto alla Contrada Biveri. Dal cimitero di Godrano si per_orre l'antica ferrovia fino a ovest del Pizzo Lungocucco. Si sale al Cozzo Conigliera e si discende a Cefalà Qiana. Si passa dal castello e si perde nuovamente quota fino alla periferia di Villafrati, che va attraversato per andare a percorrere per intero la Serra Capezzana.
Giunti alla strada che collega Ciminna con Baucina, la si segue verso destra per scendere a Ciminna. Il paese si può raggiungere con percorso più interessante ma più lungo attraverso la riserva di Serre du Cimmna.
4 - Ciminna (450 m) - Montemaggiore (500 m)
Lunghezza: km 30.
Ore di cammino: 8.
Dislivello: in salita 1050 m; in discesa 1000 m.
Difficoltà: E (per la lunghezza, per tratti di strada argillosa e per il guado del fiume S. Leonardo). Segnaletica: frecce rosse del SI ai bivi principali.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: per informazioni telefonare al numero 091/8993320. Come arrivare: con le autolinee AST da Palermo e da Termini Imerese.
Descrizione: si esce da Ciminna sulla strada per la Portella S. Caterina. Dal fontanile in Contrada Cernuta si imbocca una sterrata che sale a Casa Torina e poi si scende al fiume S. Leonardo all'altezza della Contrada Malonno (su percorso ufficiale del SI), all'altezza della Contrada Mercadante . Si sale a Sambuchi e si scende al Passo della Madonna, incrociando una strada asfaltata tra Casa Gallegra e Casa Baso. Si divalla ancora lungo il vallone Raffo per giungere alla stazione di Montemaggiore.
Per arrivare a Montemaggiore Belsito si può salire la cresta del Monte Scardilla, oppure percorrere la strada dismessa che attraversa i versanti meridionali dello Scardilla (percorso Camminaitalia).
Ci si congiunge comunque alla strada provinciale 1 chilometro sotto il paese nei pressi del cimitero.
5 - Montemaggiore (500 m) – Scillato (218 m)
Lunghezza: km 17.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 800 m; in discesa 1100 m.
Difficoltà: E (può creare qualche problema il guado del torrente Salito; mulattiera cancellata dalla frana nel tratto finale e più ripido della discesa verso il Fiume Grande).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: azienda agricola Cipolla, Associazione Culturale "Vecchio Frantoio", Contrada Firrione, Scillato, tel. 0921/63047 (sempre aperta con servizio di ristorante e di albergo).
Come arrivare: fino a Scillato autolinee SAIS da Palermo; all'azienda agricola con mezzi propri si esce dall'autostrada Palermo-Catania allo svincolo di Scillato e si percorre la s.p. 643 in direzione Polizzi (4 km).
Descrizione: si percorre la strada per Aliminusa fino al Fosso Tre VaI. lioni, oltrepassato il quale si sale a destra una mulattiera selciata che più avanti è stata sostituita da strade; diverse.
Sempre salendo si arriva alla. selletta dell'ex Feudo Soprano e si discende nel Bosco del Cardellino (lecceta) alla Casa Granza Soprana, e, nell'oliveto, a Casa Granza Sottana. Attraversata la s.s. 120 si scende su strada sterrata al torrente Salito, che si supera per proseguire nel vallone Fondachello.
In salita si raggiunge la Contrada Giammarca quindi si perde quota per valicare; con un ponte il fiume Imera. Sottopassando l'autostrada si perviene in breve al paese di Scillato.
6 - Scillato (218 m) - Rifugio Marini (1572 m)
Lunghezza: km 16.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 1600 m; in discesa 250 m.
Difficoltà: E (per il notevole dislivello da superare).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: edificio eventualmente adibile a bivacco accanto al rifugio Monte Cervi del CAS (chiuso).
Posto tappa: rifugio Marini (sempre aperto con servizio di ristoro e alloggio, tel. 0921/49994).
Come arrivare: solo con mezzi propri (provenendo da Palermo uscita di Bonfornello dell'autostrada Palermo-Catania.
Descrizione: dalla piazzetta di Scillato si imbocca via Matteotti e si raggiunge il cimitero. Qui inizia la lunga salita per le Madonie. Con una ripida strada, prima in cemento poi sterrata, si guadagna la provinciale per Collesana, che si lascia subito per salire a Casa Cava e quindi in direzione dell'evidente mulattiera a zig zag a sinistra del fosso Inferno.
A quota 1000, poco sotto una casetta in muratura, si piega verso destra per entrare nel vallone coperto da una folta lecceta. A quota 1400 ci si trova sui prati del vallone Nipitalva: lo si risale su strada sterrata per alzarsi a destra diretti nella faggeta al Cozzo Morto.
Si incontra il rifugio CAS Monte Cervi e, sempre seguendo la strada sterrata (che si può accorciare in qualche punto), si giunge alla Portella Colla. Al rifugio Marini si arriva percorrendo ancora un paio di chilometri di strada asfaltata e mezzo chilometro di sterrata.
7 - Casa Passo Canale (1340 m) - Petralia Sottana (975 m)
Lunghezza: km 12.
Ore di cammino: 5.
Dislivello: in salita 900 m; in discesa 1250 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: bolli e frecce rosse nella discesa dalla Madonna dell'Alto alla Contrada Gisa.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: albergo Madonie nel centro di Petralia Sottana o soluzione con letti a castello al Palazzetto dello Sport.
Come arrivare: autolinee SAIS da Palermo. In auto svincolo Tre Monzelli dell'autostrada PA-CT e poi la s.s. 120 fino a Petralia.
Si sale alla Portella di Mele e al Cozzo del Filatore. Sulla Costa del Pizzo dell'Inferno ci si affaccia sulle Petralie, sulle valli di Enna, sull'Etna e sui Nebrodi. Si traversa a sud il Monte San Salvatore giungendo alla Sella quotata 1735 e dotata di un fontanile ricco d'acqua anche d'estate. In breve si sale alla Madonna dell'Alto, che è il più elevato santuario mariano della Sicilia, essendo posto sulla vetta del Monte Alto a 1819 metri.
Si torna a quota 1735, si scende il vallone della Cella e quindi sempre andando dritti nella direzione di Petralia Sottana, la si raggiunge con tratti di strada sterrata, di asfalto, di sentieri e, infine, con le scalinate che conducono nel centro.
8 - Petralia Sottana (975 m) - Masseria Marrocco (858 m)
Lunghezza: km 21.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 800 m; in discesa 900 m.
Difficòltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno. Posto tappa: per informazioni telefonare al numero 0935/643081 (posto telefonico pubblico).
Come arrivare: con mezzi propri lungo la s.s.120. 3 chilometri dopo Gangi si prende a sinistra seguendo l'indicazione per S. Mauro. Un paio di chilometri e si gira a destra per Castel di Lucio, poi ancora a destra per la Masseria Marrocco.
Descrizione: si sale alla Portella Ferrone (resti di acquedotto romano) passando dalla Fontana Bianca. Si attraversa su sterrata il rimboschimento di Savochella e si giunge al Gorgo di Pollicino per poi scendere alla Portella dei Bifolchi.
Andando sempre a est si attraversano le contrade Comunello, Abbate, Raino e Arenella con tratti di sterrata, asfalto e sentiero. Dal fosso Nocito si sale all'omonima masseria e alla strada asfaltata che si incrocia in Contrada Cavaliere.
Si segue la dorsale del Monte Capitano e infine si giunge alla Contrada Marrocco, con la masseria che si trova ad est del crinale a quota 858.
9 - Masseria Marrocco (858 m) - Capizzi (1100 m)
Lunghezza: km 25.
Ore di cammino: 7.
Dislivello: in salita 950 m; in discesa 700 m.
Difficoltà: T (problemi di orientamento con nebbia nel tratto sotto il crinale verso la Portella Palumba).
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: affittacamere Berna Nasca nel centro di Capizzi (via Roma; tel. 0935/933177; chiuso per turno il mercoledì). Per i pasti trattoria Da Piro (via Roma, 34; tel. 933881).
Come arrivare: autolinee SAIS da Nicosia, Sberna da Messina, Lisea da Catania.
Descrizione: si traversa in costa verso nord-est per un chilometro, quindi si sale con decisione fino al crinale che si raggiunge a est del Passo Malopasseto. Per dorsale, o con un percorso prossimo a essa, si cammina alla volta delta Portella Palumba.
Un'agevole strada sterrata consente di attraversare i boschi del Pantano e della Giumenta e di giungere alla s.s. 117 in prossimità del Colle del Contrasto. Sempre su sterrata si toccano Casa Nasco, Casa Malaspina e, oltre una pineta e il torrente Calogno, si sale alla Portella Giulio. La discesa al fondo della valle a ovest di Capizzi precede la ripida salita finale per il paese lungo una mulattiera selciata a stretti tornanti che inizia dal torrente Albano.
10 - Capizzi (1100 m) -Villa Miraglia (1502 m)
Lunghezza: km 24.
Ore di cammino: 6,30.
Dislivello: in salita 900 mi in discesa 500 m.
Difficoltà: E (in caso di nebbia è difficile orientarsi tra Casa Tardio e la strada asfaltata che aggira il Monte di Pardo).
Segnaletica: nessuna. Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: rifugio Miraglia in prossimità della Portella Femmina Morta (servizio ristorante-albergo, sempre aperto; tel. 095/696585).
Come arrivare: lungo la s.s. 289 S. Agata di Militello-San Fratello-Cesarò-Catania funzionano le autolinee SAIS.
Descrizione: si esce a nord di Capizzi e dall'Addolorata si imbocca una strada sterrata parallela alla s.s. Caronia-Capizzi che si va a percorrere subito dopo per un breve tratto. Da quota 1181 si prende la strada asfaltata per Casa Orto Noceri, che diventa sterrata e che si rimonta verso Casa Amprucchia.
Scesi a Casa Tardio, si risale il versante orientale del vallone Pardo per raggiungere, a quota 1420, la strada asfaltata che attraversa a sud il Monte di Pardo.
La si segue verso destra in salita fino al termine per proseguire in un bosco di querce sulla pista alla volta della Portella Calcare. Verso est si toccano altre portelle con un percorso su strada sterrata che segue il crinale o i suoi versanti settentrionali più prossimi. Lasciando la sterrata principale alla Portella Miraglia, si giunge a Villa Miraglia con un ultimo tratto di crinale rivestito di faggi.
11 - Villa Miraglia (1502 m) - Portella Dagara (1345 m)
Lunghezza: km 24.
Ore di cammino: 7
Dislivello: in salita 550 m; in discesa 700 m
Difficoltà: E
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: per informazioni telefonare al Municipio di Floresta, (tel. 0941/662036), oppure a Don Franco che potrebbe mettere a disposizione la sacrestia della chiesa (tel. 0941/662046).
Come arrivare: a Floresta con le autolinee SAIS da Catania e AST da Messina. Da Floresta a Portella Dagara a piedi (3 ore).
Descrizione: dalla Portella Femmina Morta si segue lo stradello parallelo alla strada per Monte Baro. Giunti alla Portella Calacudera, si imbocca la strada sterrata per Portella Maulazzo, ove si incontra un 1ago artificiale. Si cammina perdendo quota alla volta del lago Biviere per poi risalire, attraverso il bosco di Scavioli e di Mangalaviti, ai punti più alti del percorso che coincidono con la Serra Pignataro.
Col Pizzo Scavello si esce dalla faggeta per camminare sui prati della contrada, Dagara. La nostra tappa si conclude alla strada asfaltata appena sotto la Portella Dagara. Il Sentiero Italia proseguirà invece per raggiungere Floresta.
12 - Floresta (1280 m) – Randazzo (754 m)
Lunghezza: km 16.
Ore di cammino: 4.
Dislivello: in salita 200 m; in discesa 750 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: a Randazzo l'hotel Scrivano (tel. 095/921126). A Bronte due alberghi (Parco dell'Etna e la Cascina).
Come arrivare: a Randazzo con i treni della Circumetnea e con le autolinee SAlS da Messina, Taormina, Catania e Capo d'Orlando. A Bronte con la Circumetnea, autolinee ISEA, SAIS e FCE da Catania.
Descrizione: dal corso principale di Floresta si prende la via del cimitero. Poco prima di raggiungerlo si piega a destra su di una strada asfaltata che scende alla Costa del Salice.
Lungo il fiume Alcantara, poco a valle delle sue sorgenti, si procede seguendo la strada asfaltata sulla sponda fluviale destra. In località S. Giacomo si attraversa l'Alcantara e si sale alla Contrada Pomarazzita per poi scendere a S. Maria del Bosco e progressivamente verso Randazzo. Ai piedi del Monte S. Marco la strada diventa asfaltata e in breve porta alla s.s.116. Due tornanti, il ponte sul fiume Alcantara e si entra a Randazzo.
13 - Randazzo - Grotta del Gelo
La descrizione di questo itinerario non può essere dettagliata dovendo passare su colate laviche seguendo indicazioni a”ometto”.
Da Randazzo si deve arrivare all’abbeveratoio quindi seguire il sentiero che parte direttamente dietro il punto di ristoro, ci troveremo in una grande faggeta, il sentiero seguirà una salita obliqua verso est dopo il bosco seguendo di volta in volta gli ometti posizionati da precedenti escursioni.
A quota 2020 arriveremo alla Grotta del Gelo dove potremo montare le tende.
Sarà possibile produrre acqua per cucinare dalla neve che troveremo nella grotta.
14 - Grotta del Gelo - Osservatorio
Sempre su “sentiero a ometti” e questa volta anche un pallino rosso, si deve raggiungere la strada sterrata che da Piano Provenzana conduce all’osservatorio, un itinerario molto facile e panoramico.
All’osservatorio possiamo disporre le tende nell’angolo della costruzione ad est. (ancorare bene le tende, spesso il vento è fortissimo… siamo a circa 2900 metri)
15 - Osservatorio - Piano Provenzana
Spesso questa tratta è interdetta al transito se sono previste eruzioni, ma se il transito è consentito si può raggiungere l’altra strada sterrata che dal Sapienza raggiunge la Torre del Filosofo, dove faremo sosta per bere e mangiare qualcosa al baracchino.
Subito dopo torniamo sui nostri passi e scendiamo lungo lo sterrato comodo fino a Piano Provenzana
16 - Piano Provenzana (1810 m) - Moio Alcantara (532 m)
Lunghezza: km 18.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 250 m; in discesa 1550 m.
Difficoltà: E (difficoltà d'individuazione della mulattiera nella contrada Illicio) .
Segnaletica: bandiere a vernice rosso/bianche dal Monte Dolce a Moio.
Punti di appoggio: il rifugio Timpa Rossa dell'azienda forestale consente di bivaccare.
Posto tappa: a Moio non ci sono alberghi, ma solo bar e negozi di alimentari. Il Camminaitalia ha cenato e pernottato all'hotel d"Orange di Alcantara di Francavilla di Sicilia (tel. 0942/981374, oppure 981146).
Come arrivare: a Moio con le autolinee pubbliche o con i treni della Circumetnea.
Descrizione: ci si tiene in quota traversando a est e a nord il Monte Nero di Linguaglossa. Si scende al rifugio della forestale ai piedi del Monte Timparossa e quindi all'incrocio nei pressi della Grotta dei Lamponi. La pista sterrata entra nelle lave del 1947 e, sempre scendendo, conduce al Passo Silletta. ove si incontra un vecchio stazzo (o mandra) con i recinti in pietre laviche. Verso est si imbocca l'antica mulattiera della Contrada Illicio, che sfocia sulla strada asfaltata ai piedi meridionali del Monte Dolce. La si percorre a sinistra per circa 300 metri e quindi si piega a destra su di una sterrata tra muri lavici. Si incrocia la strada asfaltata Passo Piasciaro-Solicchiata e si prosegue nella Contrada Muganazzi seguendo i segnavia. Su asfalto si arriva a Verzella e, attraverso la Contrada Mille Cocchita, a Moio.
17 - Malvagna (706 m) - Portella Mandrazzi (1125 m)
Lunghezza: km 17.
Ore di cammino: 5.
Dislivello: in salita 950 m; in discesa 550 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: nessuno (bivacco in tenda).
Come arrivare: lungo la s.s.185.
Descrizione: trasferimento in pulmino da Moio a Malvagna, dove inizia l'ultimo settore del Camminaitalia della Sicilia lungo la catena dei Peloritani. Dalla strada asfaltata che esce dalla parte superiore del paese si scende nella valle sotto Casa Porcheria per risalire sul versante opposto in direzione del Pizzo Palo. Si contorna questa cima sulla destra proseguendo poi su di una sterrata lungo lo spartiacque. La parte finale si percorre su sentiero, sboccando sulla s.s.185 presso alcuni edifici abbandonati sulla Portella Mandrazzi.
18 - Portella Mandrazzi (1125 m) - Rifugio di Postoleoni (1022 m)
Lunghezza: km 25.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 550 m; in discesa 650 m.
Difficoltà: T.
Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: rifugio forestale di Postoleoni (richiesta da rivolgere all'Ispettorato Ripartimentale delle F oreste di Messina; tel 080/64011).
Come arrivare: con mezzo. proprio da San Lucia del Mela o da Castroreale (sul versante tirrenico) o da Mandanici (sul versante jonico).
Descrizione: si percorre la strada sterrata che si sviluppa lungo lo spartiacque passando poco oltre la Portella Mandrazzi da una grande frana. Ai piedi del Monte Tre Fontane si incontrano i ruderi di una casa cantoniera, quindi si vanno ad aggirare i Monti Sereno e Paiano. Appare imponente e sempre più vicino il Pizzo Polo, che va aggirato sul versante settentrionale, sfiorando il Pizzo Daini. Si torna sul crinale con il Monte Pietre Rosse e il Pizzo Batteddu. Il percorso si fa più tortuoso verso il Pizzo Mualio e si conclude con la discesa al rifugio di Postoleoni appena discosto dalla strada di crinale e situato vicino a una grande pozza d'acqua artificiale antincendio.
19 - Rifugio di Postoleoni (1022 m) - Piano Margi (859 m)
Lunghezza: km 14.
Ore di cammino: 4,30.
Dislivello: in salita 500 m; in discesa 650 m.
Difficoltà: T (qualche difficoltà di orientamento sul Monte Poverello). Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: nessuno.
Posto tappa: campeggio nei pressi del rifugio Piano Margi attualmente in stato di abbandono.
Come arrivare: con fuoristrada da Flumedinisi passando per La Santissuna.
Descrizione: si riprende il percorso di spartiacque alzandosi al Pizzo Cipolla e al Pizzo Acqua Bianca. Purtroppo l'antica via di crinale è stata più avanti allargata con sbancamenti. Pizzo Riposto, Pizzo di Mili, Pizzo Croce, Pizzo Lernieri, Monte Strassolitto sono le elevazioni che si superano per giungere al marcato massiccio del Monte Poverello. Col sentiero si sfiora la sua cima prima di scendere al Piano Margi, con la veduta della sagoma trapezoidale del Monte Scuderi.
20 - Piano Margi (859 m) - Vivaio Ziriò
Lunghezza: km 20.
Ore di cammino: 6.
Dislivello: in salita 500 m; in discesa 1000 m.
Difficoltà: E (mancano alcuni tratti di sentiero nella discesa a Cumia). Segnaletica: nessuna.
Punti di appoggio: le case forestali di San Caloria e di Pizzo Bottino.
Le emergenze più significative che si incontrano sono il Pizzo Cavallo, il Pizzo della Moda, il Pizzo Bottino che si aggira verso est come il successivo Puntale Bandiera. Con un tratto in vista di Messina si giunge ai piedi del Dinnamare, da qui scenderemo al Vivaio Ziriò dove faremo sosta per la notte.
21 – Vivaio Ziriò – Rometta Marea
Il mattino del giorno successivo raggiungeremo Rometta Marea, in Piazza Padre Pio ci sarà la manifestazione di ADMO Sicilia e ADMO Milazzo.
Si ricevono consigli e suggerimenti
La data è al momento molto orientativa e suscettibile di cambiamenti.
Ai partecipanti è richiesto un versamento di € 10,00 a favore di ADMO Sicilia:
c/c banca n° 010/640012 - Istituto S. Paolo - ag. 2 Palermo -
IBAN IT71 Z030 6904 6161 0000 0640 012
Ci si può aggiungere strada facendo.
Chi si iscrive lo fa attraverso il versamento della quota sopra descritta.
E' consigliabile la tenda e il saccoletto.
Questo trekking è classificato EE (Escursionisti esperti)
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