La Festa dei Morti

Ogni anno in questo periodo ritorna puntuale il ricordo. Mancano tre giorni alla festa dei morti. Chiudo gli occhi e rivedo la mia infanzia. La scuola iniziava il primo di ottobre, la mamma usciva il grembiule nero con il colletto bianco e il fiocco blu. Provavo antipatia per quella "divisa". Appena iniziava la scuola, contavo i giorni che, mi separavano dalla festa dei morti. A fine ottobre in casa spuntavano le foto dei cari defunti, la mamma accendeva un cero ... Le zie raccontavano la vita di chi non era più in mezzo a noi.
Era bello attendere, per poi vivere, il 1° Novembre. Quel giorno era dedicato alla Santa Messa, si pregava per i vivi e per i morti. Quando arrivava l'ora di andare a dormire, cercavo di resistere al sonno ma, gli occhi non resistevano. Al mattino andavo di corsa in soggiorno ... Che gioia!
Dolci, giochi, libri e tanta tanta gioia. Bisognava ringraziare e allora di corsa al cimitero. Fiori colorati, profumati, lumini per riempire le tombe dei nostri cari. Ritrovarsi con zii, cugini, parenti, amici. Era una festa, una festa dove magari scendeva silenziosa una lacrima, un momento di nostalgia ... Partivano i ricordi, i racconti. La festa dei morti era bella allora. Non si provava nessuna paura, nessun macabro racconto , niente fantasmi o mostri . C'era soltanto la storia di vite passate, la nostra storia.

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