Aspettare chi mai arriva
Osservo e osservo. Ma cosa osservo? Il suo volto, le sue mani, i suoi piedi. Osservo tutto ciò che da lei traspare. Ma, forse, osservo me stessa attraverso uno specchio invisibile. C'è una voce che si fa strada. Cosa dice? Che musica, quella voce! Mi attira, mi incuriosisce, mi fa vedere e sentire cose di un tempo passato. Una bimbetta che guarda, attraverso il vetro di una finestra, la fermata dell'autobus al di là della strada. Aspetta e aspetta. La sento mormorare: " quanto tempo. Non viene. Non torna. Forse non vuol stare con me". Dagli occhioni profondi vengono giù i lacrimoni. Ma che faccio?! Mi commuovo. . . Attesa, Attesa lunga. Le labbra della bimba si muovono, parlano, sussurrano. Chiudo gli occhi, tendo la mano. Voglio toccare la bambina. Le poggio la mano sulla spalla. Le parlo, le parlo tenendo chiusi gli occhi. Siamo vicine, la mia anima parla. Mi senti bambina? C'è un tempo della nostra infanzia intriso di attesa. C'è un tempo pieno di dialoghi silenziosi. Attendere chi mai non arriva. Sai, ho atteso una carezza, un sorriso, uno sguardo, una parola tenera, un abbraccio... Ho atteso. L'attesa cresceva, mi faceva male, mi tormentava. Ma perché ho atteso? Perché era così importante attendere? Non l'ho mai compreso. Ho allontanato da me il voler comprendere. Se accettavo la comprensione, avrei finito di attendere, di sperare, di desiderare. Un brulichio di pensieri e di sensazioni. Attendo ancora. Attendo con la consapevolezza del mio essere. Attraverso lo specchio invisibile, adesso, vedo una fanciulla. Poi, vedo l'adolescente, la ragazza, la donna. . . Vedo un tempo passato velocemente. Sento la musica del pianto. . . Ascolto l'allegra risata. . . Percepisco il senso e il tempo dell'attesa mai sopito. Mi accorgo di una attesa diventata consapevole. Bambina, cosa succede?! Parlo con te, mi senti? Mi ascolti? E' finita la tua attesa? Chi aspettavi, é poi arrivato?! Dico a te, piccola. . . Dico a te, dico a me. Ascolto un dialogo mai interrotto. Un dialogo perpetuo. Il tuo e il mio dialogo interiore. Il dialogo continua ancora oggi. Un dialogo più consapevole. Un dialogo che ha superato le limitazioni di ieri per, abbracciare le limitazioni di oggi. Il dialogo interiore è sempre pieno di speranza, di attesa e di amore. Speranza, attesa, amore non potranno mai finire. Oggi, però, non attenti chi mai non arriva. Oggi, attendi te stessa. Ti attendi con una consapevolezza maggiore. Oggi, piuttosto all'avere, preferisci il dare. La sofferenza non fa male come ieri. E' una sofferenza consapevole, una sofferenza controllata. Oggi, la bambina di ieri, é cresciuta. E' una donna. Oggi, questa donna, ha imparato a non elemosinare. Oggi, questa donna , sa donare senza nulla chiedere. E' una donna forte. Oggi, questa donna, vive l'eredità ricevuta dalla bimba di ieri. Quella bimba che , dialogando con se stessa, aspettava. Aspettava chi mai arrivava. Non sempre coloro che aspettiamo arrivano. Non sempre chi si aspetta è in grado di esserci. Tutto ciò ha formato qualcosa di bello, di immenso, di profondo. Dalle attese sofferte, nascono fiori stupendi e profumati.
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