DONNE...... da S O S VILLAGGI DEI BAMBINI onlus
Cucire il proprio destino, per diventare una donna indipendente
24/02/2009 - Nirmal Devi, vedova e mamma di 2 bambini, vive a Kashmir, nel lontano nord dell’India. Nella maggior parte del paese gli uomini sono ancora la “classe” privilegiata della società indiana e le donne rimaste sole devono combattere faticosamente per conquistare una vita indipendente.
Quando il marito di Nirmal è morto, lei non sapeva come fare per poter sopravvivere e mantenere i suoi due figli. Oggi, dopo alcuni anni, Nirmal è una donna forte e confidente, che vive una vita autonoma mantenendo da sola i propri bambini. Questa è la sua storia.
Mi sono sposata alla tenera età di 17 anni con Ramesh Lall, un uomo che proveniva da un villaggio vicino a Akhnoor. Ero confinata in casa ed ero impegnata tutto il giorno con le faccende domestiche. Dopo un solo anno dal mio matrimonio, ho dato alla luce alla mia prima bimba.
Mio marito doveva lavorare per mantenere me e la nostra bambina, oltre che aiutare i suoi 4 fratelli più piccoli e le 2 sorelle. Mio cognato era un contadino e dipendeva strettamente dalle piogge per riuscire ad ottenere un buon raccolto e questo non era sempre possibile. Con un salario di meno di 100 dollari al mese, mio marito riusciva a malapena a sostenere tutte queste persone. Per far fronte alle difficoltà, avevo deciso di imparare a tagliare e cucire abiti, per trovare qualche soldo in più facendo la sarta in casa.
Ho iniziato cucendo i vestitini per la mia bambina e quando sono diventata un po’ più brava ho iniziato a creare abiti anche per le donne del nostro quartiere. Imparare a cucire mi ha regalato la dignità di un lavoro ed è stato un primo passo importante per superare le avversità che mi stavano aspettando da lì a breve.
Quando mia figlia aveva 4 anni, è nato il secondogenito e quando lui aveva 1 anno e due mesi, mio marito non è più tornato a casa. Era morto in un incidente stradale. In quel giorno il mio mondo ha cominciato a sgretolarsi: ero disperata e non sapevo proprio come avremmo potuto tirare avanti soltanto con il mio piccolo lavoretto da sarta. Avevo 2 figli da sfamare, da mandare a scuola e da curare durante la giornata. Non potevo ricevere nessun aiuto dai parenti di mio marito e sono tornata a casa dei miei genitori con i miei bambini.
Grazie ai miei genitori sono venuta a conoscenza dei programmi di sostegno familiare che SOS Villaggi dei Bambini svolge nella zona. Ho potuto seguire un corso per diventare estetista e dopo qualche sacrificio ho aperto un piccolo salone di bellezza con servizio di sartoria compreso!
Ho lavorato giorno e notte con impegno per il presente ed il futuro dei miei figli. I miei genitori e il Villaggio SOS di Jammu mi hanno sostenuta molto e oggi sono felice: la mia bambina più grande va ormai a scuola ed è sempre la prima della classe! Spero che diventi una ragazza indipendente e coraggiosa, perché per noi donne la società ha ancora molti pregiudizi e non è sempre facile dimostrare le proprie capacità.
Dobbiamo essere forti, molto più degli uomini. Ma per fortuna non siamo sole. Grazie a tutte le persone del Villaggio SOS di Jammu, la mia famiglia ha potuto risollevarsi da un terribile destino. Spero tanto che SOS Villaggi dei Bambini possa continuare questi programmi di sostegno, perché sono ancora tantissime le donne nel mondo che hanno bisogno dello stesso incoraggiamento per tornare a vivere davvero.
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