SETTEMBRE
Settembre
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Hermann Hesse
Cielo di Settembre
di rocca paolo
È quella sera di settembre sotto una luna invadente,
dentro i tuoi occhi capricciosi
che ho capito che valevi l'amore,
che eri il mio cuore che batteva,
le mie mani che tremavano,
i miei pensieri che volavano
per atterrare dolcemente nel tuo prato,
un prato fatto di stelle e di indimenticabili tramonti,
di dolci parole e di gesti inconsueti
accompagnati da un timido tepore.
Sotto quel cielo macchiato di stelle
hai detto due parole "ti amo"
e io incoscente non ho ascoltato
mentre ti fissavo,
mentre seguivo il dolce movimento delle tue labbra
e un vento pigro ti accarezzava il viso,
eri bellissima e totalmente disarmante,
i tuoi boccoli neri erano la cornice dei tuoi lineamenti
cosi' dolci, cosi' perfetti da renderti meravigliosa,
i miei occhi ubriachi di tale spettacolo brillavano gioiosi,
incantati, pienamente appagati.
Ci siamo baciati quando il silenzio era diventato imbarazzo,
ci siamo amati mentre l'invidiosa dal cielo
illuminava parte delle nostre maschere,
dava vita al nostro percorso, alla nostra favola.
Settembre è tornato
e guardandoti mi accorgo che nulla è cambiato,
che il nostro amore scrive nuove pagine ogni giorno,
che va' avanti, che non è ancora stanco,
che vive ogni giorno di luce e a volte di pioggia
ma che la notte è sempre baciato
dall'invidia di un cielo che non ci ha mai lasciato.
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Hermann Hesse
Cielo di Settembre
di rocca paolo
È quella sera di settembre sotto una luna invadente,
dentro i tuoi occhi capricciosi
che ho capito che valevi l'amore,
che eri il mio cuore che batteva,
le mie mani che tremavano,
i miei pensieri che volavano
per atterrare dolcemente nel tuo prato,
un prato fatto di stelle e di indimenticabili tramonti,
di dolci parole e di gesti inconsueti
accompagnati da un timido tepore.
Sotto quel cielo macchiato di stelle
hai detto due parole "ti amo"
e io incoscente non ho ascoltato
mentre ti fissavo,
mentre seguivo il dolce movimento delle tue labbra
e un vento pigro ti accarezzava il viso,
eri bellissima e totalmente disarmante,
i tuoi boccoli neri erano la cornice dei tuoi lineamenti
cosi' dolci, cosi' perfetti da renderti meravigliosa,
i miei occhi ubriachi di tale spettacolo brillavano gioiosi,
incantati, pienamente appagati.
Ci siamo baciati quando il silenzio era diventato imbarazzo,
ci siamo amati mentre l'invidiosa dal cielo
illuminava parte delle nostre maschere,
dava vita al nostro percorso, alla nostra favola.
Settembre è tornato
e guardandoti mi accorgo che nulla è cambiato,
che il nostro amore scrive nuove pagine ogni giorno,
che va' avanti, che non è ancora stanco,
che vive ogni giorno di luce e a volte di pioggia
ma che la notte è sempre baciato
dall'invidia di un cielo che non ci ha mai lasciato.
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