Come vivere la vita? ...

Raoul Follereau è un chiaro esempio di come vivere una vita in base ad un progetto. Fondato su valori che appassionano. Un anno prima della morte il 1° novembre a Bologna, in un Convegno Nazionale dei gruppi "Amici a lebbrosi", lanciò a tutti i giovani un messaggio di cui riportiamo la parte conclusiva.


II mondo non ha che due possibili destini: amarsi o scomparire. Noi, abbiamo scelto I’amore. Non un amore che si accontenti di piagnucolare sui mali degli altri, ma un amore combattimento, un amore rivolta. Per il suo avvento, poi il suo regno, noi lotteremo senza posa e senza sosta.
Bisogna aiutare il giorno a spuntare.
Voi giovani siete I’immensa maggioranza in questa sala, voi rappresentate la più bella forza che ci sia al mondo: la vita. II mondo sarà ciò che voi volete, avrà il vostro viso e voi ne formerete il destino. Alla scuola di questa miseria umana alla quale gli "Amici dei Lebbrosi" mi hanno invitato con tanta generosità, voi manterrete il vostro cuore nuovo a tutte le miserie del mondo. Quando ho iniziato questo strano destino di vagabondo avevo appena superato la vostra età, e son passati 51 anni. Cinquant’un anni per scoprire, per amare, per aiutare i più sfortunati degli uomini. Mia moglie ed io, abbiamo fatto 32 volte il giro del mondo e adesso non può fare cinquanta metri a piedi. Io Sono divenuto un vecchio ammalato e quindi vi dico: guardatemi bene, perché ... forse non mi rivedrete più, quasi sicuramente. Avete davanti a voi il viso di un uomo che e stato per tutta la sua vita perfettamente felice e mia moglie che aveva, 51 anni fa, dei bei capelli neri ed ora sono tutti bianchi, non mi ha mai lasciato, ha condiviso il mio destino e posso dire che e stata, anche lei, perfettamente felice.
E' questo l’esempio, questo ricordo vi lascio. Non avrete bisogno di girare il mondo senza sosta per trovare la felicità. La vostra felicità e nel bene che farete, nella gioia che diffonderete intorno a voi, nel sorriso che farete fiorire, nelle lacrime che avrete asciugato.
Certo la vita quotidiana e difficile ma essa è giovane e bella per l’eternità. E poi quando avrete delle difficoltà, dei contrasti, ricordatevi che l’importante non è ciò che si raccoglie, ma ciò che si semina, l’importante non è ciò che si è, ma ciò che si soffre. Siate seminatori d’amore, il mondo vi attende e vi reclama. Organizzate l’epidemia del bene e che essa contamini il mondo. Che importano la stanchezza del giorno, l’incertezza del giorno dopo. Colui che combatte per un ideale, anche se vinto, è invincibile. Il mondo ha fame di grano e di tenerezza.
Lavoriamo.

R. Follereau, Io canterò dopo la mia morte,

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