Io credo nella sua innocenza.
C’È UNA FAIDA IN VATICANO
Il Papa: “La casa di Dio è fondata sulla roccia”
Il Giornale - di Chiara Sarra
Lo scandalo che sta colpendo il Vaticano -dalla pubblicazione di documenti riservata all’allontanamento del presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, all’arresto del maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele- getta sullo Stato Pontificio l’ombra di faide interne. Alcune fonti parlano di una ventina di personaggi coinvolti.
Uno scenario che emerge nelle parole del confessore di Gabriele, il presunto “corvo”, secondo cui l’uomo sarebbe stato tirato in mezzo perché ha pestato i piedi a qualcuno di importante.
“Conosco Paolo da tanti anni -spiega il confessore in un’intervista a La Stampa- e se fossero dimostrate le accuse a suo carico davvero d’ora in avanti non ci sarebbe da fidarsi più di nessuno. Posso testimoniare di avere sempre trovato una persona innamorata della Chiesa, e molto devoto al Papa, prima a Giovanni Paolo II e ora a Benedetto XVI”.
Vittorio Messori, vaticanista e autore di libri “a quattro mani” con Giovanni Paolo II, rincara la dose: “La Curia romana è sempre stata un nido di vipere. Ma una volta, almeno, era la più efficiente organizzazione statale del mondo. Oggi i seminari o sono chiusi o sono semivuoti, questo zoppicare della Chiesa dipende dalla mediocrità del suo personale. La meschinità cattiva spesso contrassegna le personalità mediocri. Chi è bravo, per emergere non ha bisogno di fare le scarpe agli altri”.
Intanto Paolo Gabriele resta in una camera di sicurezza della Gendarmeria, in Vaticano. I giudici dello Stato Pontificio dovranno decidere se chiedere all’Italia di processarlo e fargli scontare la pena nel nostro Paese. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, conferma che è Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa, la persona “arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione in territorio vaticano”. L’uomo “rimane tuttora in stato di detenzione”.
Al presunto “corvo”, che durante gli interrogatori è sempre rimasto in silenzio, si sarebbe arrivati perché alcuni documenti erano troppo riservati e non erano mai usciti dall’appartamento pontificio. Restringendo il cerchio e ispezionando la casa di Gabriele gli inquirenti sarebbero giunti alla decisione dell’arresto.
Padre Lombardi ha inoltre detto che contro il maggiordomo è stata avviata una istruttoria formale e che l’uomo “ha nominato due avvocati di sua fiducia, abilitati ad agire presso il Tribunale vaticano, e ha avuto la possibilità di incontrarli. Essi potranno assisterlo nelle successive fasi del procedimento. Egli gode di tutte le garanzie giuridiche previste dai codici penale e di procedura penale in vigore nello Stato Vaticano”.
“È sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio, lasciandosi guidare dal Magistero della Chiesa”, ha ricordato Benedetto XVI in Piazza San Pietro, citando il Vangelo di Matteo: “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia”.
Chissà perché la chiesa è sempre cosi tanto attaccata!?!!!?!!!!
Il Papa: “La casa di Dio è fondata sulla roccia”
Il Giornale - di Chiara Sarra
Lo scandalo che sta colpendo il Vaticano -dalla pubblicazione di documenti riservata all’allontanamento del presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, all’arresto del maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele- getta sullo Stato Pontificio l’ombra di faide interne. Alcune fonti parlano di una ventina di personaggi coinvolti.
Uno scenario che emerge nelle parole del confessore di Gabriele, il presunto “corvo”, secondo cui l’uomo sarebbe stato tirato in mezzo perché ha pestato i piedi a qualcuno di importante.
“Conosco Paolo da tanti anni -spiega il confessore in un’intervista a La Stampa- e se fossero dimostrate le accuse a suo carico davvero d’ora in avanti non ci sarebbe da fidarsi più di nessuno. Posso testimoniare di avere sempre trovato una persona innamorata della Chiesa, e molto devoto al Papa, prima a Giovanni Paolo II e ora a Benedetto XVI”.
Vittorio Messori, vaticanista e autore di libri “a quattro mani” con Giovanni Paolo II, rincara la dose: “La Curia romana è sempre stata un nido di vipere. Ma una volta, almeno, era la più efficiente organizzazione statale del mondo. Oggi i seminari o sono chiusi o sono semivuoti, questo zoppicare della Chiesa dipende dalla mediocrità del suo personale. La meschinità cattiva spesso contrassegna le personalità mediocri. Chi è bravo, per emergere non ha bisogno di fare le scarpe agli altri”.
Intanto Paolo Gabriele resta in una camera di sicurezza della Gendarmeria, in Vaticano. I giudici dello Stato Pontificio dovranno decidere se chiedere all’Italia di processarlo e fargli scontare la pena nel nostro Paese. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, conferma che è Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa, la persona “arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione in territorio vaticano”. L’uomo “rimane tuttora in stato di detenzione”.
Al presunto “corvo”, che durante gli interrogatori è sempre rimasto in silenzio, si sarebbe arrivati perché alcuni documenti erano troppo riservati e non erano mai usciti dall’appartamento pontificio. Restringendo il cerchio e ispezionando la casa di Gabriele gli inquirenti sarebbero giunti alla decisione dell’arresto.
Padre Lombardi ha inoltre detto che contro il maggiordomo è stata avviata una istruttoria formale e che l’uomo “ha nominato due avvocati di sua fiducia, abilitati ad agire presso il Tribunale vaticano, e ha avuto la possibilità di incontrarli. Essi potranno assisterlo nelle successive fasi del procedimento. Egli gode di tutte le garanzie giuridiche previste dai codici penale e di procedura penale in vigore nello Stato Vaticano”.
“È sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio, lasciandosi guidare dal Magistero della Chiesa”, ha ricordato Benedetto XVI in Piazza San Pietro, citando il Vangelo di Matteo: “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia”.
Chissà perché la chiesa è sempre cosi tanto attaccata!?!!!?!!!!
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