Una domenica piovosa
Era una domenica piovosa. Non faceva freddo, ma, la pioggia incessante metteva su un certo nervosismo. Fosca e il figlio Faustino erano inzuppati fino al midollo. Entrando con i piedi nelle pozzanghere, cercavano informazioni, sulla strada da percorrere. Purtroppo la cortesia non è più di moda. Ma lo è mai stata?! Finalmente eccoli nella casa che li avrebbe ospitati. Aperta la porta .... Lo sbalordimento li avvolge. Fosca mantiene, o cerca di mantenere, una certa imperturbabilità. Faustino si dileggia in qualche battuta, Che beffarda accoglienza è stata loro riservata ... Odore di pittura .... Polvere .... Disordine ... Disagio ... Trascuratezza ... Nella mente di Fosca, i pensieri, hanno la forma di una tromba d'aria ma .... La bonaccia riesce a tranquillizzarla. Gira per quella che dovrebbe essere una casa. Con la bonaccia in testa riesce a non buttare tutto in aria. Non c'è una sedia, nemmeno sfondata ... Manca la luce. Bisognerà procurarsi delle candele e dei fiammiferi .... Con un malcelato fastidio si stende sul letto. Fortuna che si era portata dietro un lenzuolo. Che meravigliosa sconcerai. Faustino ha una idea ... - Andiamo via, cerchiamoci una stanza - Fosca con voce distaccata dice: - Perché tutto questo? In fondo non ho chiesto nulla .... Non volevo niente. Si è offerta a procurarci ospitalità ... Se non accettavo si sarebbe offesa ... Questa, si può chiamare ospitalità?! Io, la chiamerei villania. Villanamente accolti.
Faustino trova una camera. Insieme e in modo frettoloso raccolgono tutto e .... fuggono da quel luogo disagevole. Che sospiro sereno e gioioso dinanzi, alla camera accogliente, che hanno davanti. Gioia e serenità avvolgono Fosca e Faustino. Ogni tanto Fosca si chiede: - Perché? -
In fondo, la poverina, non aveva chiesto nulla. Aveva semplicemente comunicato la sua presenza in città.
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