Sono un Pomo di Sodoma

Mi chiamo Lilla,sono figlia di questa società consumistica.Non sono migliore né peggiore di tante altre figlie cresciute nel troppo benessere. Non cerco pietà, commiserazione. Non mi accuso e non mi giustifico. Sono responsabile delle mie scelte, buone o cattive. Per amore della pace bisognerebbe stare zitte.... Io, invece parlo, parlo e non mi accuso. Racconto e non mi pento. Forse sarò colpevole, non lo so. Forse sono solo freddamente egoista. Forse sono solo annoiata. Forse sono troppo viziata. Forse sono abituata ad avere tutto, a trattare gli altri con fredda sufficienza. Forse...... Forse sono solo me stessa, me stessa, fatta male. Mi sono sposata giovane e con l'uomo sbagliato. Mi sono sposata con l'uomo sbagliato per sfidare mio padre. Sono come lui, mio padre, in fondo.
Tanti anni fa ho sposato Brando. Brando ha sposato i miei soldi. Brando,anagraficamente e anatomicamente, maschio..... Maschio ma non uomo. Per una donna, il proprio uomo, deve essere un porto sicuro. Il porto sicuro sono io. I miei soldi hanno dato tanta sicurezza al mio "uomo". Con i miei soldi, lui, sta bene. Superato il primo periodo, Brando, inizia a stancarmi. Non mi da niente, io invece..... Siamo niente, insieme, abbiamo costruito il nulla. Due stupidi figli. Viaggi, cene, divertimento, futilità, noia. Tanta noia. La noia mi uccide. La stupidità del mio uomo mi uccide. Il niente mi uccide. Ho bisogno di evadere, ho bisogno di distrarmi. Ho bisogno di rovinare la vita ad altri. Ho bisogno di distruggere il parassita che ho sposato. Sono fredda, cinica, egoista.... Un mattino preparo il caffè. Brando viene a prenderlo in cucina. Lo osservo e gli sorrido. Seraficamente, senza scompormi, gli dico: "Ho deciso di lasciarti. Mi hai stancata. Vado con un altro". Poveraccio, mi guarda basito, gli trema il labbro, lascia cadere la tazzina di Limoges.... Accidenti, gli urlo, mi hai spaiato il servizio. Fa pena. Ma che razza di uomo ho sposato?! In fondo all'anima gioisco. Con la voce tremula mi domanda: " chi è?". Lo osservo, penso un poco e dopo, dalla mia bocca esce un nome..... E' fatta! Ha inizio un gioco assurdo e perverso.
Mi trasformo in Pomo di Sodoma. Divento velenosa e mi dissolvo in cenere. La mia pozione mortale inizia a cuocere a fuoco lento. A Brando preparo la letale "Coca de Metzines". Godo di tutto ciò. Commetto un errore stupido e grave. Sottovaluto la meschinità del mio "uomo". Non vuol rinunciare alle comodità, alle ricchezze, al tutto e subito. Diventa furbo e usa il mio veleno per annientarmi. Sono figlia di mio padre, ho la sua stessa cattiveria. Brando lo sa. Brando corre da lui e la sua sola salvezza. Diventa lui come il Pomo di Sodoma. Il veleno che volevo usare per lui mi cade addosso..... Penso come un animale braccato. La rabbia mi rimbombava dentro.Non riuscivo a liberarmi. La mia tranquillità annoiata è minacciata. Attorno a me tutto trema. La notte si impossessa della mia anima. Ho distrutto tutto. Ho rovinato gli equilibri. Ho distrutto me stessa. Ho ingerito il mio veleno. Sono un Pomo di Sodoma. Mi sento Cenerentola senza la scarpa.

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