Il Borgo di Brucoli

Origine del culto di Brucoli a “San Nicola di Bari” Il culto legato a “San Nicola di Bari” nell’Italia meridionale è fortemente legato all’evangelizzazione cristiana attuata dai Bizantini alla fine dell’Impero Romano, difatti il culto consacrato a questo “Santo Eremita” che divenne uno dei primi Vescovi della Chiesa Cattolica si diffuse in tutto il sud Italia ancora prima della traslazione delle ossa del Santo presso l’attuale capoluogo pugliese. Tornando alle nostre zone, è molto probabile che i Bizantini che vivevano in prossimità delle grotte della Gisira (tra cui anche quella inglobata all’interno del Santuario della Madonna dell’Adonai) o lungo le sponde del Vallone Maccaudo in cui scorre il Torrente Porcaria (che sfocia presso il Porto Canale di Brucoli) avessero portato nelle terre di Brucoli anche il culto in onore di “San Nicola”, che è andato ad aumentare sempre più tanto che la futura Brucoli divenne consacrata a questo “Santo”, proprio per la profondità del culto in suo onore, praticato dagli abitanti di questo lembo di Sicilia. Con il tempo il culto e la festa sono cresciuti arrivando a comprendere gli attuali festeggiamenti che, come detto prima, comprendono i classici riti sacri e numerose tradizioni popolari legate alla vita marinara della piccola frazione augustana di Brucoli. Va detto inoltre che in Sicilia “San Nicola di Bari” è Patrono di molte comunità, ed in passato in Provincia di Siracusa lo era di Noto e Melilli, dove il suo “Culto” è stato sostituito da quelli consacrati a “San Corrado Confalonieri” e “San Sebastiano” (vi era una venerazione anche presso l’antica città di Avola) mentre a Palazzolo Acreide ultimamente “San Nicola” è stato ripreso ed è ricominciata la sua venerazione.

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