Una volta la gente abitava ne dammusa...

Una volta la gente abitava ne dammusa, ne putticati, ne vaneddi. . . Oggi abitano nei condomini, negli appartamenti, nei villini. Una volta si stava insieme, oggi, ognuno è per i fatti propri. Oggi dilaga la solitudine individuale. Una volta, la "disgrazia" veniva condivisa, oggi NO. Una volta si facevano coraggio l'un l'altro, oggi c'è solo egoismo e individualismo. Una volta erano ignoranti e analfabeti, oggi sono tutti "colti". Oggi, sono talmente colti che, davanti ad una emergenza, vanno in tilt. Una volta tutte le difficoltà si affrontavano insieme, oggi ti devi arrangiare. Una volta i nonni, gli zii, i vicini raccontavano le storie ai bambini e, li tenevano impegnati, lontano dal "dramma". Oggi i bambini vengono intrattenuti dalla fine e fredda tecnologia. . . Le mamme sono prede della isteria, della nevrastenia, della depressione. Ieri ci sono state malaria, peste, infezioni varie. La gente moriva a causa del tetano, della difterite, di febbri sconosciute, di fame, di varie diavolerie… In questo terzo millennio, in questo anno bisestile, l'umanità vive una nuova peste. Dicono di essere in guerra. Nella guerra sparano le armi e vedi in faccia il nemico. In questa guerra, le armi non sparano e il nemico non lo vedi. QUESTA PESTE NON HA FACCIA, NON HA IDENTITA'. L'equilibrio mentale è andato a farsi benedire. Qualcuno si mette al balcone, non per scambiare quattro chiacchiere con il vicino ma, per puntare il dito su chi va a fare la spesa e, quante volte ci va. Però...si son messi al balcone per farsi l'applauso. Si mettono a cantare "VA PENSIERO"... E' tutto cosi triste. Stiamo segregati in casa. Coltiviamo la nostra paura. Sconosciamo il problema. Siamo in mano a politici inefficienti. Siamo stati "privati" dal conforto religioso. Hanno chiuso le chiese. La Messa la celebrano con le dirette social. Non celebreremo la Pasqua. Nelle case dei nonni regna sovrano il silenzio, sono lontani dai figli e dai nipoti. Certo, oggi c'è, la video chiamata… c'è WhatsApp. Oggi, il giovane che nel tempo remoto, si è fabbricato il futuro, non riesce a fabbricarsi il presente. Oggi, grazie a questa peste e alla inefficienza di chi ci governa, molti giovani uomini perdono il lavoro o lo perderanno. Molti altri, non potranno costruirsi un futuro. Dove andremo a finire? Come finirà? Chissà se, un giorno, sapremo la verità. La creatura si è messa al di sopra del CREATORE e, non riesce più a gestire il gioco.

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