Alessandro

Lentini, 199... mi trovo in una via centrale del paese. Mentre cammino, vedo che una giovane donna incinta, viene maltrattata dal "marito"... Intervengo, tralascio ciò che accade con il mio intervento. La ragazza si chiama Agata,è al settimo mese avanzato, la porto da qualche parte (…) Cerco il mio ginecologo, gli racconto l'accaduto. La ricovera fino al parto … Il piccolo nasce i primi di marzo. Il bimbo non è figlio dell'uomo che la maltrattava . . . Non è una prostituta, è una donna sfortunata. Una donna che nella vita non ha mai conosciuto una carezza, un affetto. . . Cresciuta in istituto. . . Ha conosciuto solo dolore, lacrime e sofferenza. Un paio di uomini se la son "passata" come una bambola. Quando il piccolo nasce, il vero "padre" si trova dietro la sala parto. . . Gli chiedo di riconoscerlo. Mi risponde un secco NO. Con Agata parliamo di quale nome dare al piccolino. Mi dice: "scegli tu il nome, tu sei colei che lo ha fatto nascere, se non ti incontravo chissà come mi finiva." Per lui, scelgo, Alessandro. . . Penso al poeta, penso all'imperatore, penso per lui un futuro migliore. . .
Mi preoccupo e occupo della madre e del bambino. Con uno gruppetto di amiche ci occupiamo del loro necessario: pannolini, pappette, vestitini, cibo e tanto altro. . . Ci impegniamo a pagare l'affitto della modesta casa, presa, per farli stare dignitosamente sereni. Penso al suo Battesimo. Agata vuole che faccia da madrina. Accetto con immensa gioia. Quel figlio, è un po' mio figlio. Tra affanni trascorre il tempo di tutti. Un tempo non privo di problemi.
Un bel giorno, in modo "violento", Alessandro viene portato via. . . Il ricordo di quel giorno è scolpito nella mia mente e nel mio cuore. Non riesco, non posso e non voglio dimenticarlo. . . Avevo chiesto tante volte a chi di dovere, di metterli in qualche casa di accoglienza. Avevo chiesto tante volte, di aiutarli per il meglio ma, le mie parole volavano nel vento. . . Alla fine di tutto, con molta cordialità mi vien detto: " adesso mettiti da parte e fatti i cazzi tuoi". Amen! Di Alessandro non si sa più nulla. Come sarà la sua vita? E' cresciuto bene? Il futuro migliore che sognavo per lui, si sarà realizzato? Chissà. . . Certo, rivederlo, mi riempirebbe di gioia. In questi anni l'ho pensato spesso . Continuo a pensarlo.

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