Ricordi profumati
Io non sapea qual fosse il mio malore
né dove andassi. Era uno strano giorno.
Oh, il giorno tanto pallido era in torno,
pallido tanto che facea stupore.
Non mi sovviene che di uno stupore
immenso che quella pianura in torno
mi facea, cosí pallida in quel giorno,
e muta, e ignota come il mio malore.
Non mi sovviene che d’un infinito
silenzio, dove un palpitare solo,
debole, oh tanto debole, si udiva.
Poi, veramente, nulla piú si udiva.
D’altro non mi sovviene. Eravi un solo
essere, un solo; e il resto era infinito. ( Un Ricordo, poesia di Gabriele D'Annunzio)
(anno 1957 avevo 2 anni e mezzo, sono con mamma e papà alla Villa Bellini di Catania)
I ricordi belli e brutti, aiutano a vivere. Un ricord può far soffrire ma...appartiene al nostro essere. Cosa sarebbe la nostra vita priva dei ricordi? Non sarebbe una vita piena. Il ricorda viene fuori senza chiedere il permesso, non gli serve un permesso. Un ricordo fa sorridere, può anche immalinconirci, può anche far scivolare una lacrima ma. . . è sempre qualcosa che ci appartiene , che ci ha fatto crescere.
( io a due anni. Ricordo quel vestitino. Era rosa e mi piaceva tanto.)
(quattro anni. Piazza Roma - Catania)
( sei anni, ero in prima elementare. Abitavamo a Canalicchio-Catania. Il pomeriggio, dopo i compiti, andavo a fare un pò di compagnia a una signorina, La sua casa era circondata da un grande giardino)
( 14 anni... La bimba è un pò cresciuta. Questa foto mi ha sempre fatto ridere... Volevo sapere se dovevo metterla sulla mia tomba (!!!!!) Pensieri "assurdi" di una ragazzina)
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