Una storia che non è una favola
C'era una volta, un re e una regina. . . Così iniziano le favole. Questa non è una favola. In questa storia non ci sono re e regine, principi e principesse. . . E' una storia di vita vera, vita quotidiana. Una storia che parla di gente reale che cammina in mezzo a noi. Uso dei nomi di fantasia.
C'era una volta una donna non molto bella , grassa, voce roca, capelli scuri. . . Il suo nome era Ishtar e, faceva la meretrice. Una meretrice "babba" (stupida). Nonostante il suo mesteriere era lei stessa sfruttata, angariata... Faceva "rabbia" e faceva pena. Un giorno Ishtar mi viene a cercare. Viene con una sua "protetta" Anche la giovane non è molto bella. E'grassa, equivoca, linguacciuta, imbrogliona. Ishtar parla , anzi, accusa, il padre della ragazza . . . Mi dice che ha abusato della povera figlia. Il nome della povera figlia è Lilith. "La povera figlia" mi spiega il suo incidente. Tutto il racconto è intriso di falsità. . . Lilith ne combina di tutti i colori. Parlo con i suoi genitori. Gente umile, povera ma non cattiva. Il padre non ha combinato niente. Tutta la famiglia è affetta da lievi disturbi mentali. Passa il tempo, la meretrice si stanca della ragazza. La ragazza riesce a mettere nei guai parecchi sprovveduti. Parlo con un giudice, ci litigo anche. Il giudice trova una soluzione. Mette Lilith in casa famiglia. . . (tralascio le disavventure combinate nella struttura) . Alla fine, Lilith riesce a farsi "sposare" , si fa per dire, da un poveraccio... Mette al mondo due figli. Inizia il dramma vero e proprio. Poveri figli. La "famigliola" abita in una piccola casa. . . Sporcizia, escrementi di cane, disordine e tanto altro. Un bel giorno, il tribunale dei minori, allertato dai servizi sociali, le tolgono i figli. . . Meglio tardi che mai. La ragazza combina guai, sempre più grassa e sempre più fusa si dà alla "pazza gioia". Un giorno le muore il padre... Poi le muore il marito... La povera madre non vuole più vederla ( povera madre). Improvvisamente, Lilith, incontra gente che, dicono, di volerla aiutare. Poi, improvvisamente, le si risveglia l'istinto materno. Si mette alla ricerca dell'Arca Perduta che, dovrebbe contenere i suoi gioielli. Parla con Caio, parla con Sempronio, parla con Mastro Geppetto, parla con la Fata Turchina. . . Alla fine , alla fine parla con la stampa. La stampa quella becera.
Lilith non è mai stata in grado di fare la madre, la moglie, la figlia ecc ecc. . . Lilith ha sempre amato cercare qualcuno che le facesse il solletico in alcune parti. . . Lilith ha sempre amato giocare con certi maschi. . . Lilith non è mai stata normale, non è mai stata sincera, non è mai stata pulita. Certi grafomani, prima di scrivere e ciclostilare dei fogli, hanno il dovere di cercare la verità e , guardare in faccia la realtà. Hanno fatto bene a levarle i figli. Povere creature, perchè dovevano stare con una mamma che a pranzo, dava loro un pasticcino ... ... ... La società è piena di donne in difficoltà. La società è piena di madri vere che non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena. Lilith è una creatura con il cervello più piccolo di quello del pulcino. A Lilith piace vagare, piace giocare in un certo modo... A Lilith piace essere come il vento, un vento pazzo e senza freno. Lilith vorrebbe rivedere i figli. Perché? Per dire cosa? Lilith ha ricevuto l'aiuto necessario, lo ha rifiutato. Lilith deve stare in un centro idoneo a lei ma, in Italia, la politica fa acqua da tutte le parti. Egregi grafomani...evitate di imbrattare i fogli con le vostre castronerie. Non sono una assistente sociale. Non sono un Avvocato, non sono un Giudice, non sono una Suora. Sono una donna, una madre, una moglie. . . Sono sempre stata impegnata nel volontariato.
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